Parte il volo notturno: sarà l'elicottero di Treviso a coprire il bellunese

L'elicottero del 118
TREVISO - «Promessa mantenuta» conferma l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. «Si parte giovedì» aggiunge la sua collega di giunta,...

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TREVISO - «Promessa mantenuta» conferma l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. «Si parte giovedì» aggiunge la sua collega di giunta, Manuela Lanzarin. Da domani il volo notturno, in provincia di Belluno, sarà realtà. Attesa finita. Ma ad occuparsene non sarà Falco, l’elicottero del 118 di Belluno: la piazzola di Pieve di Cadore, infatti, non è ancora terminata. A pensarci sarà Leone, che si alzerà in volo dal Cà Foncello, di Treviso. «A ritardare le cose è stato un ricorso che ha prolungato i lavori della piazzola di Pieve di Cadore» spiegano dalla Regione. In altre parole: per il momento il servizio partirà coprendo l’arco delle 24 ore ma dovrà fare i conti con qualche difficoltà in più rispetto a quanto potrà accadere in futuro, probabilmente non prima della primavera 2023.


 

L’ORGANIZZAZIONE
Se durante il giorno in Veneto ci sono quattro elicotteri che fanno base a Padova, Verona, Treviso e Belluno, di notte ne rimarranno in servizio due. Uno si occuperà per ora della zona ovest della provincia: da Rovigo a Verona, passando per Padova e Vicenza, mentre Leone garantirà l’assistenza a Belluno, Treviso e Venezia. In caso di necessità l’elicottero trevigiano potrà essere anche in grado di fornire il necessario supporto al Primiero che attualmente gravita sull’ospedale di Feltre ma non è escluso che la provincia di Trento riesca a fornire autonomamente supporto all’area. 
 

L’ULTIMO SOPRALLUOGO
Nel corso dell’ultima visita alla struttura di Pieve di Cadore la direttrice generale dell’Ulss Dolomiti, Maria Grazia Carraro, ha assicurato che la base Hems ( Helicopter hemergency medical service) sarà finita entro l’anno. Un cantiere per nulla semplice quello della piazzola i cui lavori sono cominciati il 25 agosto 2020. Le abbondanti nevicate dell’inverno hanno infatti intralciato l’operatività del grande cantiere, poi ci si è messa la pandemia con le maestranze contagiate dal covid, un cavo dell’energia elettrica trovato dove non avrebbe dovuto essere (la linea principale che serve l’ospedale). Senza dimenticare il ricorso che ha ulteriormente ritardato l’avvio. Appena terminati i lavori ci sarà il nodo Enac. Nonostnate le procedure possano partire in anticipo c’è bisogno del via libera da parte dell’Ente nazionale aviazione civile. 
 

MAPPATURA


I primi cittadini, nel frattempo, hanno provveduto a fornire all’Ulss le coordinate delle piazzole illuminate sul territorio che potranno essere utilizzate in caso di necessità. Una vera e propria mappa dell’emergenza che potrà supportare il più grande piano che ruota attorno alla nuova base che ha richiesto un impegno di spesa di tre milioni di euro ma che garantisce una piazzola per la normale attività e una seconda per la sosta che garantirà l’arrivo di un altro elicottero nel caso in cui Falco fosse a terra. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino