Come cambiano i collegi elettorali in Friuli: ci saranno sette parlamentari in meno

Alle urne
Erano diciannove. Ne sono rimasti dodici. E dovranno rappresentate il Friuli Venezia Giulia a Roma. Il prossimo 25 settembre alle 22, alla chiusura delle urne, la rivoluzione a...

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Erano diciannove. Ne sono rimasti dodici. E dovranno rappresentate il Friuli Venezia Giulia a Roma. Il prossimo 25 settembre alle 22, alla chiusura delle urne, la rivoluzione a Camera e Senato sarà completa. Non si tratta, però, di una rivoluzione legata a chi vincerà le Politiche, ma al fatto che il taglio dei parlamentati ha letteralmente cambiato sia il numero degli eletti che soprattutto i collegi elettorali. C’è da aggiungere che la suddivisione territoriale nel Collegio del Friuli Occidentale alla Camera ha dell’incomprensibile perché Pordenone si troverà a condividere lo stesso candidato con la Carnia. La motivazione, però, è semplice: il numero dei residenti nel Friuli Occidentale non era sufficiente per fare un Collegio e Udine, con la Bassa friulana, aveva già raggiunto il numero massimo.


COME SI VOTA


I parlamentari eletti saranno dodici, 4 al Senato e 8 alla Camera. A Montecitorio ci andranno in otto. I primi di ogni lista che saranno eletti con il sistema proporzionale. In pratica si vota il simbolo del partito e si segna la preferenza. Tre deputati, invece, si sfideranno ognuno in un collegio con un turno secco. Chi prende più voti va a Roma. È l’uninominale ed è quello che prevede l’unione del Collegio tra Pordenone e la Carnia. Stesso discorso al Senato, solo che l’uninominale ha un collegio unico (l’intero territorio regionale) ed elegge una sola persona. Sul proporzionale, invece, gli eletti saranno tre.


LA CAMERA


Il Collegio uninominale della Destra Tagliamento (sfida secca) comprende per intero l’ex provincia di Pordenone e i due sistemi locali di Tolmezzo e Tarvisio, situati nella parte settentrionale della provincia di Udine, unica confinante con Pordenone nell’ambito della circoscrizione. L’inclusione del tolmezzino determina necessariamente anche quella del tarvisiano che altrimenti risulterebbe discontinuo dalla parte restante della provincia di Udine. Per il necessario rispetto delle soglie demografiche, la Carnia viene quindi distaccata dal suo capoluogo naturale e dal suo contesto storico. Gli abitanti della provincia di Udine costituiscono il 14,6% della popolazione del collegio inter-provinciale Pordenone - Carnia. Il collegio uninominale friulano (mono-provinciale) è formato dalla parte restante della ex provincia di Udine che comprende il capoluogo e arriva sino alla Bassa friulana per spingersi sino a Latisana - Lignano. Il collegio uninominale della Venezia Giulia è composto invece dalle intere ex-province di Trieste e di Gorizia (quella di Trieste ne rappresenta il 62,4% della popolazione e quella di Gorizia la percentuale complementare del 37,6%). Il collegio comprende circa il 90% della popolazione residente nei comuni abitati dalla minoranza linguistica slovena che è oggetto di tutela. Per quanto riguarda, infine, la quota proporzionale il numero di collegi plurinominali assegnati alla circoscrizione rende possibile soltanto la definizione di un unico collegio che comprende quindi l’intera regione.


IL SENATO


La geografia dei collegi uninominali e plurinominali del Senato della Circoscrizione è rappresentata da un collegio uninominale che per il numero dei residenti equivale all’intero territorio della regione e la stesa cosa vale per il collegio plurinominale che consentirà di eleggere tre senatori.


LA CORSA


Facile immaginare, quindi, che si tratterà di una corsa per un posto a Roma senza esclusione di colpi anche all’interno degli stessi partiti. Entro il 22 di agosto, infatti, dovranno essere presentate le candidature. Tutti i giochi, comprese le pugnalate (metaforiche s’intende) alla schiena dovranno essere fatti prima. Corsa per un posto in lista, ma più ambita, per il Centrodestra, la sfida sul collegio perché il candidato unisce l’intera coalizione.

 

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Il Gazzettino