Fi, Gardini, 15.000 voti ma resta fuori: «Tajani ha piantato il chiodo sulla bara»

Elisabetta Gardini
VENEZIA - La padovana Elisabetta Gardini, capogruppo uscente di Forza Italia al parlamento europeo che si è ricandidata alla vigilia del voto nel partito della Meloni,...

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VENEZIA - La padovana Elisabetta Gardini, capogruppo uscente di Forza Italia al parlamento europeo che si è ricandidata alla vigilia del voto nel partito della Meloni, malgrado abbia sfiorato i 15mila voti non ce l'ha fatta a conquistare uno scranno in Europa. «Sono soddisfatta del risultato - commenta - Fratelli d'Italia è la nuova casa dell'elettorato di centrodestra, credo in questo progetto e proseguo su questa strada».

Chi sono i 14.640 elettori che l'hanno votata?
«Ho lavorato molto per difendere il sistema Italia in Europa e penso che l'elettorato me l'abbia riconosciuto. Inoltre ritengo abbiano apprezzato una campagna elettorale con un clima positivo, anche se piovoso purtroppo».
Penalizzata dal meteo?
«La mia forza in campagna elettorale sono anche le passeggiate al mercato e nelle piazze e il maltempo non mi ha agevolata. Poi ci sono i voti persi perché mi hanno abbinata a Meloni, senza rispettare l'alternanza uomo-donna: quaranta in un solo seggio».
Pensa che gli elettori di Forza Italia l'abbiano seguita?
«L'elettore ha capito che scrivendo Berlusconi, votava Dorfmann (il candidato Svp, ndr), inoltre, quelli di centrodestra hanno sentito la necessità di avere una casa e l'hanno ritrovata nel partito guidato da Giorgia Meloni».
Ora che non è europarlamentare, cosa farà?
«Continuo la militanza in Fratelli d'Italia, penso questo partito sia solo all'inizio e grazie anche alla sua giovane leader abbia la possibilità di crescere molto. Giorgia Meloni e Guido Crosetto sono persone di grande qualità sia umana che politica».
In previsione di nuove elezioni in Italia?
«Salvini ha ribadito che vuole rispettare i programmi intrapresi, quindi mi vien da pensare che i Cinque Stelle o fanno un grande passo indietro o rompono l'alleanza».
Che futuro vede per Forza Italia?
«Tajani ha messo l'ultimo chiodo sulla bara. Ha azzerato la rappresentanza del Nordest in Europa. Un territorio che più di altri ha bisogno di essere rappresentato, perché qui non ci sono le grandi industrie, ma le piccole aziende che si sono sentite tradite».
Al di là di Tajani?
«Non vedo un futuro per Forza Italia, il presidente ha una voce debole ed è troppo buono: è circondato da una squadra che dice sì, ma poi fa quello che vuole. Mi rimane un bel ricordo, un grande sogno, ma il sogno è finito da tempo, già nel 2012 avevo detto che bisognava cambiare la classe dirigente».
E il sorpasso di Fratelli d'Italia su Forza Italia in Veneto e Friuli?

«Giorgia Meloni è un leader completo e non è mai sceso a compromessi. L'elettorato del Nordest si è riconosciuto nei suoi temi: famiglia, sostegno alla natalità e aiuto alle imprese. Quelle imprese che a Nordest coincidono con la famiglia stessa».


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Il Gazzettino