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BELLUNO - All’indomani del voto per il rinnovo del consiglio dell’Ente Provincia trovano spazio considerazioni fatte a “bocce ferme”. Si analizzano i dati nel dettaglio e si capiscono quelle che possono essere state le dinamiche. Chi ha sostenuto chi. Chi invece ha deciso di fare lo sgambetto a qualcun altro. Quel che resta chiaro è che il centrodestra, ossia la lista che ha vinto (ha ottenuto 5 rappresentanti su 10), di fatto è il vero sconfitto per non avere ottenuto la maggioranza netta che si attendeva. Nel frattempo si delinea anche quella che potrebbe essere la posizione dei “civici”, forti di 2 seggi. Si gode il risultato (3 consiglieri) e guarda al futuro, invece, il centrosinistra.
LA RIFLESSIONE
Se il centrosinistra può dirsi soddisfatto, il centrodestra ne esce con tanti punti interrogativi. Come sottolineato proprio da Silvia Callegaro, segretaria provinciale di Fratelli d’Italia e neo consigliere provinciale, «qualcosa non ha funzionato, dovevamo conquistare 6 seggi e avere una maggioranza forte». Quindi questa settimana sarà dedicata all’analisi per capire cosa non ha funzionato. E se qualcuno abbia deciso di fare di testa sua.
LA SORPRESA
I vincitori morali sono sicuramente i civici.
IL GRANDE ASSENTE
Già perché la città di Feltre, per la prima volta, non ha un suo rappresentante nel nuovo consiglio provinciale. L’unico per tutto il territorio è proprio una “civica”, Matilde Vieceli, vicesindaco di Fonzaso. Alle radici di questa defezione il numero insufficiente di preferenze per il candidato di Feltre, Alberto Vettoretto della Lega. «Il partito mi aveva chiesto di scendere in campo, e io ho dato la mia disponibilità sapendo che potevo contare su buona parte dei voti dei consiglieri di Feltre. Così però non è andata. Ho avuto il pieno appoggio di tutti i consiglieri della lista Fusaro ma non quello degli esponenti di Fratelli d’Italia (che hanno votato Calligaro) e di un terzo consigliere... E poi nessun voto da parte dei consiglieri della Lega di altri comuni (tranne uno di una consigliera dell’Alpago) e questo perché dal partito è stato dato questo input. Se Feltre e il Feltrino non hanno quindi un rappresentante di centrodestra in provincia, il partito può solo incolpare se stesso». Non è finita qui: «Non mi strappo i capelli per non essere stato eletto in un Ente di secondo grado che difficilmente riconosco in quanto non è espressione dei cittadini ma solo di consiglieri comunali che, di fatto, fanno il gioco dei partiti. È evidente però che, ora, trarrò le mie conclusioni. Mi è stato chiesto di mettermi in gioco per poi essere tradito proprio da chi me lo aveva domandato». Vettoretto non intende lasciare il partito ma «ci metto faccia, impegno, passione e qual è il risultato? Mi si nega di fatto l’assessorato in Comune a Feltre e ora anche il ruolo di consigliere provinciale. È evidente che c’è qualcosa che non va. E quindi, d’ora in poi, non ci metterò più la faccia. Continuo a portare avanti il mio ruolo di consigliere comunale con il solito impegno».
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Il Gazzettino