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«Lega leader della coalizione ma siamo per il dialogo, non per i veti. Il candidato sindaco del centrodestra? Non credo che arriverà prima di luglio, e non è necessario che risieda in città: l’importante è che la ami profondamente». Roberto Bet, commissario della Lega per Conegliano, fa chiarezza sui rapporti interni alla coalizione di centrodestra a circa 6 mesi dal voto per le elezioni comunali: un orizzonte ancora lontano, ma questo non significa che le manovre dei partiti per arrivare preparati alle urne non siano in corso.
Avvocato Bet, lei ha dichiarato che la trazione del progetto del centrodestra per il governo della città deve essere leghista. Come hanno reagito i vostri alleati?
«La Lega in questo momento è il primo partito a livello nazionale, regionale e locale e quindi facciamo pesare la nostra presenza e forza elettorale. Con le altre forze politiche del centrodestra i rapporti sono buoni, non c’è alcuna tensione. Con i colleghi di Forza Italia e Fratelli d’Italia abbiamo ottimi rapporti, non poniamo veti né ci sono questioni aperte con qualcuno. Siamo sempre stati inclusivi e propositivi. L’unico tema su cui siamo concentrati adesso sono i contenuti del programma di governo della città. Se ci si ritrova attorno a contenuti condivisi poi è facile trovare le persone migliori per portarlo avanti».
Fabio Chies, ultimo sindaco della città in ordine di tempo nonché coordinatore provinciale di Forza Italia, è ancora un nome spendibile per una candidatura a primo cittadino?
«È una domanda che in questo momento non ha una risposta, perché dire “sì” o “no” si presterebbe a diventare un’indicazione su un candidato e perché in questa fase di avvicinamento alle elezioni stiamo lavorando sulle idee e non ancora discutendo delle persone. Certo, nella coalizione Chies è presente come coordinatore di Forza Italia ed è anche il sindaco uscente. Nulla di personale nei suoi confronti, ma in questo momento il nostro slogan è “Non persone ma idee”».
Ok, ma prima o poi il candidato a primo cittadino andrà scelto. Quando potrà avvenire?
«Si voterà tra la fine di settembre e i primi di ottobre, quindi i giochi per le candidature saranno fatti entro luglio, al massimo agosto. Adesso siamo in primavera, la stagione in cui le api iniziano a impollinare i fiori. Posso assicurare che ne uscirà un ottimo miele».
Qual è l’identikit del candidato sindaco ideale della Lega?
«Oltre a essere una persona competente, preparata e in grado di coagulare il consenso attorno a sé, per noi è importante che abbia Conegliano nel cuore, che ami questa città in maniera profonda e appassionata».
È necessario che risieda in città, quindi?
«No, non automaticamente. Conegliano è un centro imprenditoriale e produttivo che guarda a tutta la sinistra Piave e forse anche oltre. Chi la amministra non deve guardare solo all’interno dei confini comunali ma avere anche una visione più ampia del territorio, oltre a idee realizzabili e capacità di risolvere i problemi della città, che è il valore aggiunto delle persone e dei politici. Sesso, età e comune di residenza non saranno vincolanti nella scelta del nostro candidato sindaco».
La possibilità di avere un aspirante primo cittadino espressione della società civile ma neofita della politica, che sembrava andare per la maggiore quest’inverno, è ancora attuale?
«Nel nostro laboratorio politico “Cantiere delle idee” stiamo dialogando da mesi con imprenditori, professionisti, presidenti di associazioni, tra i quali c’è anche chi non ha mai fatto politica.
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Il Gazzettino