Elezioni, il deejay Mirko Righetto si candida alla poltrona di sindaco

A sinistra Mirko Righetto (con Mauro Ravagnan)
CHIOGGIA - Popolarità tantissima, esperienza politica zero, voglia di impegnarsi grandissima. E’ il primo identikit (molto parziale, in realtà) di Mirko...

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CHIOGGIA - Popolarità tantissima, esperienza politica zero, voglia di impegnarsi grandissima. E’ il primo identikit (molto parziale, in realtà) di Mirko Righetto, 56 anni, dj di professione e secondo candidato sindaco a scendere ufficialmente in lizza per le prossime elezioni comunali. A “lanciarlo” per la poltrona di primo cittadino è Massimiliano Malaspina che, una decina di anni fa, era stato assessore comunale, con il sindaco Romano Tiozzo, e poi assessore provinciale con la presidente Francesca Zaccariotto. Allora Malaspina militava nella Lega Nord, oggi è esponente di punta (coordinatore veneto) di Grande Nord, assieme a molti altri ex leghisti, ed è stato lui ad intessere la trama che porterà Righetto a “correre” sostenuto da una lista formata, appunto, da Grande Nord e Rinascere Chioggia, ovvero l’espressione locale del movimento e futuro partito Italexit, che fa capo a Gianluigi Paragone (ex Cinquestelle, ex Lega) e che, a Chioggia, ha come riferimento Mauro Ravagnan. La discesa in campo di Righetto è stata annunciata, ieri, alla presenza dello “stato maggiore” di Grande Nord, compreso il presidente Roberto Bernardelli, in municipio a Chioggia.

Rilancio turistico

Il principale punto programmatico del candidato è il rilancio del turismo. «Un settore che è stato sempre trascurato da tutte le amministrazioni – ha detto Malaspina – anche quando ero assessore e che, invece, rappresenta la vera risorsa di Chioggia, una bellissima città che non sfrutta tutte le sue potenzialità». E proprio nel settore turistico si trovano quegli imprenditori «che hanno costruito sulla sabbia (anche in senso metaforico, ndr) perché da un momento all’altro può essergli tolto tutto quello che hanno (direttiva Bolkestein, ndr) e che sono stati penalizzati dalla pandemia». Insomma quel popolo di “partite iva” che, a Chioggia, è già sceso in piazza almeno un paio di volte e che costituisce il principale riferimento di chi predica l’autonomia («tre macroregioni, nord, centro e sud, un ideale che, poi, è stato tradito»).

Città spettacolo

«Chioggia che spettacolo» è lo slogan con cui Righetto si presenta, con evidente riferimento al nucleo della sua proposta ma, assicura Malaspina, «il programma della lista riguarda tutti gli ambiti cittadini, lo presenteremo un po’ alla volta». Quanto a Righetto, accogliendo il suggerimento di Bernardelli, spiega di voler essere un sindaco «vicino alla gente, aperto al dialogo con tutti i cittadini. Vivo in centro, fianco a fianco con i pescatori, nel mio lavoro ho conosciuto moltissime persone e conosco gli sforzi e i sacrifici di chi lavora in questa città. Nella gestione amministrativa non sarò solo, ma avrò una squadra con cui lavoreremo insieme». Poco scaramantico? Forse, ma se Zaia, da Pr, è diventato governatore, perché Righetto non potrebbe, da Dj, diventare sindaco?

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Il Gazzettino