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VENEZIA /PADOVA - La Corte d'Appello di Venezia ha confermato la condanna a due anni nei confronti dei genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza morta di leucemia perché rifiutò la chemioterapia. Lino Bottaro, 65 anni, e Rita Benini, 53, avevano impugnato la sentenza che li condannava a due anni per omicidio colposo. Il giudice Marina Ventura aveva infatti ritenuto i coniugi responsabili della morte della figlia diciassettenne Eleonora per aver rifiutato di sottoporla a chemioterapia, all’epoca malata di leucemia linfoblastica acuta. La sentenza era stata letta il 20 giugno 2019.
I genitori erano seguaci del metodo “Hamer”, il dottore tedesco fautore della teoria che i tumori non si curano con la chemioterapia.
Il 29 agosto morì in casa senza terapia del dolore. Alla prima udienza l’avvocato dei coniugi Bottaro, Raffaella Giacomin aveva dichiarato: «Nel nostro caso esiste una legge, quella sul consenso informato, che non è stata minimamente toccata dalla sentenza. Eppure essa afferma chiaramente che una persona non può essere obbligata a subire un determinato trattamento, se non lo vuole. E, addirittura, consente di rifiutare anche di ricevere informazioni sul trattamento proposto. Al momento in Italia le cose vanno così. Se si vuole fare come negli Stati Uniti dove il giudice può ordinare il trattamento obbligatorio, occorre cambiare la normativa».
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Il Gazzettino