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PORDENONE - L’interporto di Pordenone non figura nella lista di quelli inseriti nel testo di legge in approvazione al Parlamento per disciplinare il sistema italiano del settore. Compaiono Bari, Bentivoglio, Catania, Cervignano del Friuli, Trieste, Venezia e Verona insieme ad altri siti, ma di Pordenone nessuna traccia. Eppure c'era. A confermarlo è Cristina Amirante, assessore regionale a Infrastrutture e territorio.
Non conosciamo il motivo dell'esclusione»
«L'Interporto in passato è sempre stato presente nella lista - ha dichiarato Amirante -, mentre nelle informative allegate agli atti per i lavori di discussione alla Camera della legge quadro non risultava più presente». Un errore, una dimenticanza in quel testo arrivato al Senato? «Non sappiamo quale sia il motivo dell'esclusione che auspichiamo sia dovuta a un mero errore materiale» continua l'assessore. «In ogni caso abbiamo acceso un faro sulla vicenda tempestivamente, già un mese fa, e da quel momento abbiamo agito assieme all'Interporto per reintegrare Pordenone nell'elenco». L'urgenza è massima e l'inghippo deve essere risolto. Serve infatti un emendamento per inserire anche Pordenone e non tagliare fuori l’Interporto di Villanova dal quadro normativo nazionale. «La Regione e nello specifico la Direzione Infrastrutture e territorio, attraverso il Servizio portualità e logistica, è stata la prima ad accorgersi dell'assenza dell'Interporto di Pordenone nel disegno di legge sulla riforma del sistema nazionale degli Interporti e in particolare nella documentazione del ministero dei Trasporti allegata e in discussione alla Camera.
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Il Gazzettino