Electrolux, il ministro Luca Ciriani: «In vendita ai cinesi? Fatte verifiche, non ci sono richieste»

"Ora mi sento di rassicurare i lavoratori. In ogni caso noi continuiamo a vigilare"

Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento
PORDENONE - «Mi sento di rassicurare innanzitutto i dipendenti perché il Ministero ha fatto i suoi accertamenti e non risulta alcuna richiesta formale da parte di...

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PORDENONE - «Mi sento di rassicurare innanzitutto i dipendenti perché il Ministero ha fatto i suoi accertamenti e non risulta alcuna richiesta formale da parte di aziende cinesi di acquistare Electrolux». A lanciare il messaggio che senza dubbio rasserena l'ambiente, è il ministro ai rapporti con il Parlamento, il pordenonese Luca Ciriani. Lo stesso ministro, nei giorni scorsi, si era preso l'incarico di andare a parlare con il collega Adolfo Urso che era stato sollecitato sul tema della vendita Electrolux.


GOVERNO IN CAMPO
«E' chiaro che nel caso ci fosse, ma al momento non ci sono evidenze, il Governo metterà in campo tutti gli strumenti che ha a disposizione per difendere la produzione e i posti di lavoro». Un segnale positivo, dunque, che arriva dopo la chiamata fatta dall'assessore Sergio Emidio Bini al vertice aziendale. Anche in quella occasione erano arrivate delle rassicurazioni. Tutto bene, senza dubbio, ma non è certo il caso di tenere bassa la guardia. Anzi. Non a caso il sindacato ha chiesto di parlare dell'argomento vendita di Electrolux e calo dei volumi nell'incontro che si terrà il 30 maggio. Nell'ordine del giorno questi argomenti non c'erano, ma le organizzazioni sindacali, prima fra tutti la Rsu, ha chiesto che venga inserito.


IN COMUNE
E di Electrolux si parlerà anche nel corso del consiglio comunale che si terrà domani, lunedì a Pordenone. Due le interrogazioni sul tavolo del presidente del consiglio, Pietro Tropeano. Una di Marco Salvador della Civica, l'altra di Nicola Conficoni del Pd. «I consiglieri comunali - scrive sulla interrogazione Conficoni - appreso l'interesse di Midea per Electrolux, considerato che la notizia è giunta in un momento di crisi del settore elettrodomestico, segnato da un aumento dei costi, da un calo delle vendite e dalla conseguente riduzione dei volumi di produzione e ravvisata la necessità di evitare un'azione predatoria finalizzata a una penetrazione nel mercato europeo, che permetterebbe al colosso cinese di lucrare su competenza ed esperienza dei nostri tecnici. Un comportamento - si legge ancora - che porterebbe a compromettere un patrimonio industriale fondamentale per il benessere della regione Friuli Venezia Giulia ed in particolare della provincia di Pordenone. Ritenuto quindi che un rilancio degli investimenti di Electrolux in Italia sia la strada maestra per salvaguardare lo stabilimento di Porcia, colpito dalla cassa integrazione e ricordato che la storica fabbrica, simbolo della crescita economica e demografica della città, solo qualche anno fa è stata salvata dalla chiusura grazie a una diffusa mobilitazione e ancora oggi rappresenta un asset irrinunciabile per il territorio, chiedono al sindaco di conoscere quali iniziative si intendono adottare al fine di tutelare lo stabilimento Electrolux di Porcia».


LA REGIONE


Nei giorni scorsi si era mossa la Regione. «Stiamo monitorando con attenzione l'evolversi delle vicende relative allo stabilimento Electrolux di Porcia, portando avanti un'interlocuzione con il vertice italiano della multinazionale, al fine di rassicurare i lavoratori e garantire la stabilità di un settore chiave dell'industria regionale». Questo era stato il commento dell'assessore regionale Sergio Emidio Bini che aveva parlato con Micaela Chiaradia, direttore corporate di Electrolux Italia, e Marzia Segato, responsabile risorse umane Italia di Electrolux. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino