Electrolux: crisi nera del mercato dell'elettrodomestico. Porcia si ferma 4 giorni, operai in cassa integrazione

Electrolux: crisi nera del mercato dell'elettrodomestico. Porcia di ferma 4 giorni, operai in cassa integrazione
PORCIA - Quattro giorni di fermo all'Electrolux di Porcia con gli operai in cassa integrazione. È un nuovo scossone legato principalmente al fatto che questi sono mesi...

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PORCIA - Quattro giorni di fermo all'Electrolux di Porcia con gli operai in cassa integrazione. È un nuovo scossone legato principalmente al fatto che questi sono mesi di bassa produzione e quindi si accumulano i giorni di cassa. La scelta di fare ulteriori tre giorni è legata sostanzialmente a due aspetti. Il primo è che di fatto gli ordini non sono certo massicci in questo periodo e quindi si chiude il ciclo del numero di lavatrici da realizzare prima della fine del mese e quindi è necessario un freno aggiungendo la cassa. Il secondo aspetto è invece legato ad un altro problema che oramai da tempo attanaglia Electrolux e anche diverse altre aziende, ossia la carenza di schede che arrivano dalla Cina e dal altri Paesi asiatici. Proprio per questo si ricorre alla cassa a rotazione che questa volta è stata decisa anche con il fermo di quattro giorni interni. Al lavoro per cercare di fare gli interessi dei dipendenti Gianni Piccinin (Cisl) e Simonatta Chiarotto (Cgil).


I GIORNI
Uno sarà questa settimana, venerdì 17, gli altri tre, invece, saranno la prossima e nel dettaglio il 21, 22 e 23 febbraio. A quanto pare i volumi sono bassi e quindi è necessario fermarsi per non superare il limite. Resta il fatto che la crisi di vendite dell'elettrodomestico sta mettendo a dura prova l'Electrolux, anche se già alla fine dello scorso anno con l'annuncio degli esuberi nello stabilimento di Porcia la dirigenza dell'azienda svedese aveva messa in previsione questo calo che secondo le indicazioni dovrebbe proseguire almeno per altri cinque - sei mesi.


GLI INCONTRI
Proprio per capire come stanno le cose le organizzazioni sindacali hanno in programma nei prossimi giorni alcuni incontri con l'azienda. Sul tavolo oltre ovviamente alla cassa integrazione che ha bisogno di avere una registrata a fronte delle ondulazioni del mercato, ci sono da discutere anche gli esuberi e soprattutto la Naspi e le uscite volontari che devono essere presentante. Da aggiungere che la vertenza non ha temi cortissimi, Electrolux ha dato la disponibilità a una trattativa discretamente lunga, ma è evidente che l'azienda svedese vuole vedere il prima possibile almeno alcuni passi avanti. Proprio per questo nel corso degli incontri che sono stati programmati saranno indicati i primi numeri dei dipendenti pronti ad uscire volontariamente. In gran parte saranno quelli che grazie agli ammortizzatori sociali riusciranno a raggiungere il periodo della pensione. Per gli altri, anche se la cifra è comunque appetibile, serve ancora tempo.


LA SAVIO


Notizie positive arrivano invece dalla savio, dove ieri è stato votato e approvato dai dipendenti in piano industriale. Si tratta di un piano che a fronte di una trentina di esuberi impegna, però, l'azienda a fare due grossi investimenti nello stabilimento pordenonese. Investimenti che potrebbero portare in un periodo di medio tempo a recuperare e reintrodurre in stabilimento gran parte del persone in esubero. Sono due i campi in cui saranno fatti gli investimenti che se non fossero stati ancorati nello stabilimento pordenonese sarebbero andati in altri impianti con il rischio di ulteriore perdita di personale. Ma dalla savio arriva anche un altro segnale positivo: è arrivato uno stock di lavoro che consente di operare a pieno ritmo almeno sino alla fine di aprile. Forse anche un mese in più. Da segnale che sono ancora al lavoro pure un centinaio di persone con contratto a termine, anche se allo stato - pur essendo la situazione migliore di quella dipinta - non fa sperare sul mantenimento dei contratti a tempo determinato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino