Mercato in crisi e produzione in calo, l'Eletrolux trema: «Stiamo andando verso la chiusura»

Lo stabilimento Electrolux di Porcia
PORDENONE - Incentivi all'uscita più alti rispetto al lordo comunicato dall'azienda, applicazione di contratti part-time su base volontaria, valutazione mese per...

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PORDENONE - Incentivi all'uscita più alti rispetto al lordo comunicato dall'azienda, applicazione di contratti part-time su base volontaria, valutazione mese per mese della quota di esuberi effettivamente maturata, percorso formativi per l'eventuale collocazione delle maestranze. E ancora, uscite solo su base volontaria e in relazione ai requisiti per la disoccupazione e non uscite in base ai requisiti per il pensionamento. E poi, citando le parole di Simonetta Chiarotto della Cgil, «un incontro a breve con i vertici della Regione, a cui dovranno partecipare anche l'azienda e i lavoratori, perché contrariamente a quanto accade in altri posti, per noi l'azienda è il territorio stesso». Sono i dettagli emersi ieri nelle due assemblee che si sono svolte all'Electrolux di Porcia.

LA GIORNATA
In mattinata è toccato agli operai, nel pomeriggio agli impiegati. Facce tese, umore nero. In fabbrica a Porcia domina il pessimismo: «La preoccupazione è ovvia - spiega sempre Simonetta Chiarotto della Cgil -: siamo in una situazione diversa da quella del 2014, quando le intenzioni dell'azienda erano quelle di chiudere. Ma con il mercato così in sofferenza e i volumi in calo il rischio è quello di una riduzione lenta della produzione che porti a una valutazione in quel caso già vista in passato: lo stabilimento diventerebbe insostenibile dal punto di vista economico e finanziario. E a quel punto si arriverebbe alla sparizione». L'incubo non è lontano dall'orizzonte, soprattutto in giornate tese come quelle culminate con il vertice di mercoledì, in cui l'azienda ha comunicato le 191 eccedenze tra Pordenone e Porcia.

I LAVORATORI
Per la prima volta la crisi dell'Electrolux ha un effetto: unire impiegati e operai, che solitamente viaggiano su due diverse lunghezze d'onda. «D'altronde - ha spiegato sempre Chiarotto - se lo stabilimento esiste c'è lavoro, altrimenti salta per tutti». Per quanto riguarda i 95 operai in eccedenza, salvi per ora grazie al contratto di solidarietà che scade a fine giugno, il rischio è che senza una proroga quelle eccedenze diventino esuberi veri e propri. Quindi tagli. E lì si metterebbe davvero male per l'esistenza stessa dello stabilimento di Porcia.

LE REAZIONI


«Le rassicurazioni date dalla Giunta Fedriga, solo pochi mesi fa, sulla situazione dello stabilimento Electrolux di Porcia si sono schiantate contro la realtà dei fatti, dimostrandosi del tutto infondate. La salvaguardia del sito, strategico per tutto il territorio, non si è vista, né dal governo nazionale, né da quello regionale, e ora la scure cala sui lavoratori». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd). «Il governo, come ha sempre fatto, continua a seguire con attenzione la situazione di Electrolux, con particolare attenzione alla realtà del Nord-Est. Essendo friulano so bene quanto Electrolux sia determinante - dice invece il ministro Luca Ciriani - e quanto il sito di Porcia sia importante per la nostra economia. Per questo posso assicurare la mia personale disponibilità e quella di tutto il governo a confrontasi con l'azienda e con i sindacati per arrivare ad una soluzione che tuteli nei modi possibili i lavoratori».
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Il Gazzettino