Zanonato: «Electrolux, produzione resterà in Italia». Oggi l'incontro

Zanonato al vertice in corso a Roma (Ansa)
PORCIA - «Sono moderatamente ottimista, nel senso che andiamo con una fortissima determinazione a salvare le aziende, i lavoratori, i loro posti di lavoro e i redditi delle...

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PORCIA - «Sono moderatamente ottimista, nel senso che andiamo con una fortissima determinazione a salvare le aziende, i lavoratori, i loro posti di lavoro e i redditi delle famiglie».




Il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato è fiducioso rispetto all’incontro che ha convocato per oggi dopo l’annuncio della multinazionale di Stoccolma. È quasi mezzogiorno quando sui telefonini dei sindacalisti all’assemblea aperta davanti alla Electrolux di Porcia arriva la conferma: il ministro ha convocato l’incontro con un rappresentante della Presidenza del Consiglio, l’azienda, le Regioni e il sindacato. L’appuntamento per il summit romano è per oggi alle 15. «Electrolux - dichiara ancora il ministro - ha posto il problema di come mantenere competitiva l'azienda sui mercati internazionali. Noi, su questo tema, vedendo anche cosa può fare direttamente lo Stato, siamo pronti a confrontarci. Ci interessa che l'Electrolux rimanga competitiva sui mercati internazionali senza sacrificare i lavoratori, ma non è stato posto il problema di chiudere Porcia».

Intervenendo alla trasmissione Agorà su Rai 3 il ministro ha detto: «Mi impegno personalmente a fare in modo che tutta la produzione Electrolux resti in Italia e lo faremo senza aiuti di Stato».



Continuano le proteste dei lavoratori. Da stamani all'alba sono in corso presidi allo stabilimento di Susegana con gli operai che hanno bloccato gli ingressi. Nessuno, compresi i mezzi, sono in grado di entrare o uscire dallo stabilimento.

Mobilitazioni anche a Porcia. Una cinquantina di persone ha presidiato, tutta la notte, i tre ingressi dello stabilimento per impedire l'ingresso e l'uscita delle merci. All'alba si è aggiunto anche un altro centinaio di lavoratori che ha attuato un picchetto di protesta. Sul piazzale antistante la fabbrica, si è formata un'enorme fila di mezzi pesanti in attesa. Alcuni autotrasportatori hanno desistito e sono tornati indietro, altri hanno annunciato che si fermeranno per l'intera giornata per verificare se dopo la riunione del tavolo odierno al Mise ci potrà essere un allentamento del blocco che permetta almeno una parziale ripresa dell'attività logistica.



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