PORDENONE - Scelte e decisioni che aprono scenari di preoccupazione per le possibili ripercussioni che potrebbero anche dopo il breve periodo. La volontà di spostare la...
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ENTRATE FISCALI «È necessario capire - sottolinea Barbara Zilli, assessore regionale alle Finanze - le motivazioni che hanno spinto le imprese a compiere le loro scelte per valutare se vi siano margini di intervento da parte nostra. Sotto l'aspetto fiscale, però, non c'è allarme. Non ci saranno conseguenze negative rispetto alle entrate fiscali derivanti dalle società nonostante lo spostamento della sede legale. La tassazione regionale, in particolare l'Irap, viene applicata laddove vi è la produzione e il reddito. Perciò se gli stabilimenti rimangono non c'è alcuna ricaduta negativa. Inoltre - precisa l'assessore - vi è un principio generale nei patti sulla fiscalità con lo Stato che riguarda anche le imprese: le quote legate anche alle altre imposte, Ires, Iva e Irpef, vengono destinate alle casse regionali con il meccanismo dei decimi». Quindi, via la sede legale nessun problema di minor gettito fiscale? «Proprio così. Questo perché si è passati dal principio del riscosso (cioé dove pago) al maturato (dove creo utili e reddito colpiti dalla tassazione). Questa clausola evita che il fisco migri dove sposto la sede legale oppure dove decido, in quale sede di Agenzia delle Entrate, di presentare l'F-24. Ciò non toglie - conclude Zilli - la nostra preoccupazione per le scelte delle due aziende e per questo avremo presto un confronto».
I RISCHI FUTURI E se la Regione rassicura sul fronte delle pesanti entrate fiscali, nel territorio la doppia notizia dei trasferimenti di sede continua a preoccupare e a fare discutere. Un territorio che negli ultimi anni è stato scottato dalle scelte di multinazionali: Ideal Standard alla fine di una lunghissima vertenza non ci ha pensato molto ad abbandonare il territorio e la vicenda del salvataggio della Electrolux di Porcia resterà - almeno per ora - negli annali della storia delle battaglie per il lavoro. Rispetto alla Cimolai si tratterebbe di un trasferimento organizzativo dove, già da anni, ha sede la holding: Roma - ha spiegato l'azienda - è più funzionale a un gruppo globale. Su Electrolux i timori sono più fondati: è vero che la produzione e la ricerca restano a Vallenoncello, ma le conseguenze di una mega-operazione finanziaria che porta via il cervello della società significano comunque un impoverimento del tessuto industriale.
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Il Gazzettino