BELLUNO - Ei fu. Il ghiacciaio della Marmolada si ritira e lascia scoperti i segni del passato. Immondizie per lo più. Lattine di birra, bottigliette di plastica: i rifiuti...
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I DUE FRONTI - E per la regina delle Dolomiti non è un bel biglietto da visita presentarsi con un ghiacciaio trasformato in ghiacciolo gocciolante e zeppo di immondizia. Sul versante bellunese dicono di essere a conoscenza del problema. «Del resto, il ghiacciaio della Marmolada era una discarica già per gli alpinisti degli anni Venti - spiega Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore -. Nessuno riportava a valle i rifiuti in quegli anni: semplicemente li buttava nei crepacci». Stessa sorte dei vecchi impianti di risalita, a dimostrazione di quanto sia lunga la vita di un rifiuto. La pulizia della zona? Spetta alla Provincia Autonoma di Trento e al Comune di Canazei, sul cui territorio ricade parte della Marmolada. Così vuole l'accordo Galan-Dellai del 2002, che ha fissato il confine e assegnato la competenza sul ghiacciaio al Trentino. Il colpo di spugna sugli orrori del passato partirà quindi da Alba di Canazei. L'operazione non sarà facile. Ecco perché il Comune trentino sta preparando un sopralluogo esplorativo. L'esito della spedizione servirà per pianificare la pulizia.
«Venerdì prossimo faremo un sopralluogo, poi decideremo l'intervento più funzionale - dice Silvano Parmesani, primo cittadino di Canazei - Quanto tempo ci vorrà per completare l'operazione? Difficile prevederlo. Verrà tolto tutto quello che è immondizia. Se nel frattempo riaffiora anche altro, rispetto a quello che viene già segnalato, lo toglieremo».
Il Gazzettino