Effetto Covid sulle ditte artigiane: in tre anni hanno chiuso in 1.200

Luca Montagnin
PADOVA - Il Covid ha spazzato via tra città e provincia quasi 1.200 aziende artigiane padovane. A sorpresa, però, aumentano gli occupati. Ora che la fase più...

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PADOVA - Il Covid ha spazzato via tra città e provincia quasi 1.200 aziende artigiane padovane. A sorpresa, però, aumentano gli occupati. Ora che la fase più acuta della pandemia è ormai alle spalle giusto la settimana scorsa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la fine dell'emergenza sanitaria internazionale è tempo di bilanci, anche dal punto di vista dell'economia. Un bilancio che, per il nostro territorio, rischia di essere pesantissimo per quel che riguarda il tessuto produttivo.

I DATI
Nell'ultimo triennio tra Padova e provincia si sono perse quasi 1.200 imprese artigiane (1.199): oggi sono infatti 23.843, il 4,8% in meno rispetto alla fine del 2019, ultimo anno pre-pandemico. Ma allo stesso tempo è cresciuto il numero di occupati di 2.634 unità (+0,6%) rispetto ai 412.905 del 2019 e si è rafforzato decisamente sul fronte dell'export, facendo segnare un +24% di vendite, pari a 2,5 miliardi di euro in più di valore assoluto. La pandemia fa dunque sentire ancora il suo impatto negativo, riducendo il numero di imprese padovane. In compenso, però, coloro che sono riusciti a resistere al periodo di crisi, hanno dovuto strutturarsi e proiettarsi verso i mercati esteri.
È questo il quadro che emerge dall'ultimo Osservatorio economia e territorio di Cna Veneto, realizzato elaborando dati Movimprese e Istat e mettendoli a confronto con quelli del 2019.

L'ANALISI
«Il calo nel numero di imprese è un segnale preoccupante, che non va sottovalutato, e di cui troviamo purtroppo conferma nel lavoro quotidiano al fianco dei nostri associati ha spiegato Luca Montagnin, presidente di Cna Padova Rovigo . La lunga coda della pandemia sta facendo sentire i suoi effetti: purtroppo alcune aziende, soprattutto quelle meno strutturate o che già erano in difficoltà, non sono riuscite a sopravvivere alla crisi. C'è il segnale positivo della crescita dell'occupazione e dell'export, ma serve un supporto per le nostre piccole imprese che si sono sentite troppo sole negli ultimi anni. Soprattutto le istituzioni devono fare quadrato in modo più efficace e lavorare a stretto contatto con le associazioni di categoria che rappresentano il nostro tessuto produttivo».
Stando ai dati dell'Osservatorio, in provincia di Padova nel marzo 2023 risultavano attive 85.354 imprese, considerando tutte le tipologie. Il trend rispetto al dicembre 2019 vede la perdita di 1.394 ditte (-1,6%). Nella classifica delle province venete Padova si posiziona al quarto posto per perdita di imprese in assoluto dopo Rovigo (-6,3%), Belluno (-1,9%) e Vicenza (-1,7%) e fa leggermente peggio della media regionale (-1,4%).   Per quanto riguarda le imprese artigiane padovane il numero nel 2023 è di 23.843 (il più alto tra le province venete), con un saldo negativo di -1.199 imprese rispetto a fine 2019 (-4,8%). Dati meno negativi per le altre province, con Verona a -4,1% e Vicenza a -3,5%, mentre colpisce il dato di Rovigo, che ha perso oltre il 10% delle imprese artigiane in tre anni.


Gli occupati in provincia di Padova sono attualmente 412.905, dato in crescita di 2.634 unità rispetto al 2019 (+0,6%). Meglio di Padova, su questo fronte, solo Venezia (+2,3%) e Vicenza (+0,9%), mentre Rovigo e Belluno perdono oltre il 4% di addetti. Positivi anche i dati relativi all'export padovano: nel 2023 le vendite all'estero valgono quasi 13 miliardi di euro (quarto posto in valori assoluti tra le province venete), con una crescita di 2,5 miliardi rispetto al 2019 (+24%). A fare meglio di Padova sono Venezia (+40%), Verona (+28%) e Vicenza (+28%).
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Il Gazzettino