Louis Vuitton fa risplendere le edicole storiche: «Una rinascita dopo la pandemia»

Louis Vuitton fa risplendere le edicole storiche: «Una rinascita dopo la pandemia»
VENEZIA - Le edicole veneziane, testimoni silenziose delle vicende cittadine. Anche delle fasi recenti più dure, segnate da Aqua Granda e Covid. Chioschi per le vie del...

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VENEZIA - Le edicole veneziane, testimoni silenziose delle vicende cittadine. Anche delle fasi recenti più dure, segnate da Aqua Granda e Covid. Chioschi per le vie del centro storico, che si pongono come punto di riferimento per la comunità locale, anche quando uscire di casa causa pandemia era un lusso riservato solo alle necessità. È a loro che la maison francese Louis Vuitton ha deciso di dedicare un progetto volto a celebrarne la natura, legata ad una funzione culturale e aggregativa. Un'iniziativa realizzata in collaborazione con il Comune, per riportare all'originario splendore le edicole storiche, presenti nei luoghi più iconici della città d'acqua: da San Marco all'Accademia, da campo Santo Stefano a campo Sant'Angelo.


I RESTAURI
Il progetto Librairie éphémère prenderà il via il 20 aprile, proseguendo fino al 25, ma già in questi giorni i 6 chioschi coinvolti sono oggetto di un intervento di restauro della struttura riverniciata e ripulita dalle tracce di ruggine e delle tendine. Insomma, un restyling per un ospite d'eccezione, che troverà posto tra gli spazi solitamente destinati a quotidiani e riviste, che continueranno ad essere venduti - seppur ridimensionati - nell'esposizione: la collezione completa di Louis Vuitton Travel Books, Fashion Eyes e City Guides. Mentre esperti della nota casa di moda affiancheranno gli edicolanti nell'introdurre i visitatori alle sue collane. Il tutto nel rispetto dell'architettura originaria delle edicole, portando l'eleganza e la vivacità distintive dell'arcobaleno delle edizioni Vuitton. Questo l'obiettivo di un progetto che come prima città italiana ha scelto di coinvolgere proprio Venezia, tra le destinazioni a cui la maison ha dedicato un volume per ognuna delle celebri collane.
«Si tratta di un'iniziativa positiva per la città», riflette Paolo Greco, dell'edicola in campo Sant'Angelo, dove lavora dal 2010. Membro del direttivo Sinagi, è stato lui a portare avanti l'accordo a nome dei colleghi. «Ringrazio il Comune, Louis Vuitton e Studio Exhibita, che si è occupato della cosa. Durante la fase emergenziale più acuta siamo stati un punto di riferimento per la clientela, anche semplicemente per uno sfogo. I lavori all'edicola sono iniziati lunedì, mentre martedì si passerà all'allestimento».
«Un bel progetto - commenta Simone Ferro, dipendente del chiosco di Santa Maria del Giglio, la cui clientela turistica pesa sul fatturato per il 90% - Venezia ha bisogno di dare segnali di una città accogliente e innovativa. I gadget come maschere e calamite? Dal 20 al 25 non li venderemo».

ANNI DIFFICILI
Il nonno acquistò l'edicola dell'Accademia, tra le più antiche, nel 1924: Fulvio Silvestri si dice soddisfatto del progetto, consapevole di come Covid ed l'uso di Internet abbiano portato ad un crollo delle vendite dei giornali. Ma è positivo che le edicole abbiano saputo reinventarsi offrendo servizi utili come il pagamento delle bollette.


«Sono stati due anni difficili - dice Antonella Modonese, dell'edicola a Santo Stefano - in quanto la gente non si muoveva di casa. Quest'iniziativa rappresenta una ventata d'aria fresca». «Il direttivo del nostro sindacato ha accolto con entusiasmo l'occasione», aggiunge Nicola Fanutti, che insieme al fratello Michele gestisce l'edicola a San Zaccaria, vittima dell'Aqua Granda. «E' positivo che brand come Louis Vuitton vogliano investire nella città», conclude Antonio Di Giulio, gestore all'Ascensione.

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Il Gazzettino