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BELLUNO - Export a gonfie vele per le imprese della provincia di Belluno nei primi sei mesi dell’anno, con un aumento a doppia cifra, mentre calano le importazioni dell’8,2 per cento. Secondo l’ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Treviso – Belluno, l’aumento delle esportazioni è stato addirittura del 14,8%, grazie principalmente a occhialeria e macchinari. Cambio di segno invece per quanto riguarda la provincia di Treviso, dove le esportazioni hanno rallentato dello 0,6%, mentre l’import ha segnato una flessione del 7,3%. E Belluno così svetta in Veneto: locomotiva in regione grazie all’occhialeria, che è a più 18,3% nei primi sei mesi 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Doppi persino Padova (seconda provincia in Veneto) nell’aumento delle esportazioni nel primo semestre rispetto all’anno precedente.
LE CIFRE
Nella prima metà dell’anno 2023 le esportazioni bellunesi hanno sfiorati i 2,9 miliardi di euro, grazie soprattutto al dato in positivo dell’occhialeria: 74,6% delle vendite provinciali all’estero è stato realizzato da tale comparto (quasi 2,2 miliardi di euro nel semestre, con un aumento del +18,3% sul 2022).
IL TREND
«Un rallentamento nell’export regionale e delle nostre province incomincia ad essere evidente, guardando in particolare alle dinamiche del secondo trimestre – afferma Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno|Dolomiti – Se restiamo al bilancio al primo semestre 2023, possiamo ancora parlare di tenuta dell’export, senza troppo consolarci però: l’export veneto cresce del +3,2% su base annua». «Ma forse l’aspetto più rilevante per il semestre è la conferma del trend di riduzione delle importazioni - prosegue Pozza -. Questa flessione è un effetto combinato di normalizzazione dei prezzi all’import, come anche di rallentamento complessivo dell’economia, che genera minori fabbisogni di beni input. Se consideriamo i dati del Veneto, troviamo una chiara evidenza statistica a tutto ciò: l’import regionale scende del -4% in quantità (minori input) con una più che proporzionale decrescita in valori (-7,9%). Riguardo i mercati, la frenata dell’economia tedesca condiziona inevitabilmente gli scambi commerciali delle nostre province, come pure l’apporto ancora sotto tono della Cina. Ma ci sono anche mercati in crescita (Turchia, Messico ed Emirati Arabi). Il nostro compito è proseguire nel supportare le imprese nell’esplorazione e consolidamento di queste nuove opportunità di business. Abbiamo, infatti, un sistema camerale con Assocamerestero, l’associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero e Venicepromex, l’agenzia per l’internazionalizzazione del Veneto che vi supportano con assoluta competenza e approfondita conoscenza dei mercati esteri, per una internazionalizzazione di successo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino