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FELTRE - Da Feltre al Messico per praticare e promuovere una forma di economia che si rifà al passato. A quello scambio e a quel baratto, all'insegna di prodotti della terra e dell'artigianato tipici della vita di un tempo, che oggi, con l'aria di crisi internazionale che tira, tornano d'attualità. Sostenendo, tra l'altro, l'utilizzo di monete alternative al di fuori dei circuiti tradizionali. Nella città di Oaxaca, il progetto Casa Kit è nato proprio con questa filosofia di fondo, basata su semplicità e autenticità. Protagonista di questo percorso è il 50enne Marco Turra, laureato in lingue all'Università di Siena, titolare dell'agenzia Turrismo e profondo appassionato della cultura dell'America centrale: «Sono un italo-maya de las Dolomiti Feltrine».
IL PROGETTO
Casa Kit, nata nel giugno 2019, rappresenta un progetto che unisce una rete di prodotti organici, l'artigianato fatto a mano, le terapie della medicina tradizionale e la spiritualità maya contemporanea. Il tutto con l'utilizzo di un proprio mezzo di scambio: il Tumin Oaxaca, moneta che appartiene alla rete nazionale presente in oltre 20 stati messicani. A metà maggio 2020 Casa Kit ha avviato il settimanale Mercatino del baratto e del Tumin del giovedì, che continua tuttora e che dallo scorso 9 marzo 2021 è dedicato alla memoria di Beppina Faoro, mamma di Turra nonché sostenitrice e finanziatrice del progetto. «Purtroppo mia mamma non c'è più - afferma Turra - se n'è andata in pieno lockdown e io non ho avuto il permesso di rientrare in Italia per darle l'ultimo saluto. L'ultima volta che l'ho vista è stato il 9 dicembre 2019, nel corso del mio ultimo viaggio prima della chiusura totale. Ma la sua memoria è sempre assieme a me in Messico e a mio papà Angelo che vive a Feltre». Casa Kit non è solo un negozio aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 19 e un mercatino del giovedì, ma è anche un centro culturale e una scuola, dove si tengono conferenze e corsi sui più svariati temi.
LA FAMIGLIA
A gestire con Turra quest'oasi di vita sociale è la compagna Adriana Osorio Avilez, studi in architettura e disegnatrice, con 20 anni di esperienza nelle comunità insegnando tecniche tessili e tinte naturali e di recente laureata anche alla prima e unica facoltà di Arte e tradizione al Centro Morelense delle arti (Cma) di Cuernavaca. È inoltre fondatrice dell'associazione Racu Raíces Culturales.
IL MOTTO
Il motto di Turra, dal valore energetico, è ch'ulel. «Nella lingua maya-tzeltal - spiega il 50enne feltrino - significa energia, spiritualità, coscienza, dualità con la natura e con quelle altre cose che non si riescono a spiegare a parole, che vivono oltre la morte. Ch'ulel che tutti abbiamo dentro e che resta presente anche dopo la morte fisica, come quello delle mie amate nonna Antonietta e mamma Beppina, degli amici Cesare, Peps, Pino e del professor Antonio Melis, mio relatore della tesi, andati avanti nel cammino della vita. Anche questo ci dà la forza di proseguire e di perseguire i nostri sogni». Turra ha una sua teoria anche nei confronti del denaro: «Secondo me - afferma - il principale problema da risolvere è il continuo aumento della scarsità monetaria, essendo la moneta l'unico strumento utilizzato per le cinque funzioni del denaro: comune unità di valore, facilitatore dello scambio, mezzo di retribuzione, forma di pagamento delle tasse e riserva di valore. Non si tratta solo di stampare le proprie-note, complementari alle banche-note, ma di ricostruire il tessuto sociale che proprio la mancanza di denaro ufficiale sta distruggendo. Da oltre dieci anni aspetto il capro espiatorio per giustificare il crollo del dollaro e la sostituzione con il digitale Yuan cinese degli stessi banchieri internazionali. Temo che, per così dire, ne vedremo delle belle. Per questo va fatta una netta e chiara inversione di rotta, tornando alle forme di economia più semplici come lo scambio e il baratto. Io e Adriana ci crediamo e continueremo a portare avanti le nostre idee sperando che vengano condivise da più persone possibili. Per un mondo migliore».
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