Fuga degli imprenditori stranieri dal Polesine: -3%, caso unico in Veneto

Fuga degli imprenditori stranieri dal Polesine: -3%, caso unico in Veneto
ROVIGO - Accanto all'emorragia dei lavoratori autonomi, la fuga degli imprenditori stranieri. Se nel primo caso si tratta di un fenomeno comune a tutto la Penisola, il secondo...

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ROVIGO - Accanto all'emorragia dei lavoratori autonomi, la fuga degli imprenditori stranieri. Se nel primo caso si tratta di un fenomeno comune a tutto la Penisola, il secondo sembra porre il Polesine in controtendenza rispetto al Veneto e all'Italia. Un dato che sembra configurare una migrazione dei migranti dalla provincia di Rovigo. Se, infatti, secondo l'analisi della Fondazione Leone Moressa, in Veneto, fra 2020 e 2021 c'è stato un incremento del 2,6% degli imprenditori nati all'estero - ed a livello nazionale dell'1,8% - in Polesine si registra una flessione del 3,1%. Va pur detto che fra 2011 e 2021 si era registrata una crescita del 21,2%. Tuttavia il dato rodigino stona. Solo Belluno, in Veneto, ha il segno meno, ma minimale (-0,2%).


Fuga degli imprenditori stranieri


Secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio, a Rovigo le imprese straniere a fine 2021 risultavano 2.232, ovvero il 9,5% del totale di quelle attive. Il 26% opera nel settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio, il 22% nelle costruzioni e il 20% in attività manifatturiere. Rispetto al dicembre 2019, a dicembre 2021 aumenta il numero di imprese straniere nel settore agricolo, +45 unità, pari a +15,6%, mentre si registrano forti contrazioni nei settori manifatturiero, -61 aziende pari a -11,8%; del commercio, -49 unità pari al -7,6%; delle costruzioni, -47 pari al -8,6%. Un dato in contrasto con la forte espansione del comparto grazie al Superbonus. La comunità più attiva in Polesine è quella cinese che, con 711 soggetti attivi, costituisce circa un quarto del totale dell'imprenditoria straniera locale, il 24,8%, anche se in calo del 10% rispetto al 2020. A seguire, la comunità marocchina con 456 persone attive, il 15,9% del totale ed una flessione del -3,2%; quella romena, con 392 imprenditori pari al 13,7%; quella albanese con 200 pari al 7%. A livello nazionale, nel 2021, gli imprenditori nati all'estero sono 753.064, pari al 10 per cento del totale. Volgendo lo sguardo agli ultimi dieci anni, appare evidente la differenza tra nati in Italia (-8,6%), e nati all'estero (+31,6%). Anche nel 2021, nonostante il protrarsi dell'emergenza sanitaria, il numero è aumentato (+1,8%), mentre quello degli indigeni è rimasto invariato. La prima regione per numero di imprenditori stranieri è la Lombardia, con poco meno di 160mila, oltre un quinto del totale nazionale, seguita dal Lazio, dalla Toscana e dall'Emilia-Romagna. Il Veneto è al quinto posto con 65.475 persone attive, che rappresentano il 9,7 degli imprenditori regionali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino