Alla cerimonia per l'eccidio di Villamarzana i bambini chiedono: «Basta guerre»

La deposizione delle corone al monumento che ricorda la strage
VILLAMARZANA - Domenica 15 ottobre 1944, a Villamarzana, si consumò una delle pagine più tremende della 2. Guerra Mondiale in Polesine: l’uccisione di 43...

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VILLAMARZANA - Domenica 15 ottobre 1944, a Villamarzana, si consumò una delle pagine più tremende della 2. Guerra Mondiale in Polesine: l’uccisione di 43 persone, in gran parte giovani, da parte dei nazifascisti, in seguito a rastrellamenti nelle campagne. Il viceprefetto Rosa Correale, il presidente della Provincia, Enrico Ferrarese, il sindaco pro tempore di Villamarzana, Daniele Menon, ieri, si sono portati davanti al mausoleo dedicato alle vittime della strage, per l’alzabandiera. Molte le autorità civili, militari e del mondo dell’associazionismo presenti. «E’ questa una giornata particolare, che ci invita a restare tutti uniti, in un’anima sola - ha esordito il parroco di Costa, Villamarzama e Gognano, don Silvio Baccaro, nella messa officiata in piazza Martiri - Un appuntamento importante soprattutto per la piccola comunità Villamarzana, che ricorda il dramma avvenuto 78 anni fa. Chiediamo aiuto al Signore affinchè non accadano più cose di questo genere, anche se stiamo vivendo tuttora momenti drammatici». Villamarzana è stata insignita della Medaglia d’argento al valore militare.


Dopo la messa, c’è stata la deposizione delle corone. I 43 Caduti sono stati ricordati con 43 rintocchi della campana a loro dedicata. Le commemorazioni sono state affidate a Dino Spanghero, componente del comitato nazionale dell’Anpi; Luigi Contegiacomo, presidente dell’Istituto polesano per la storia della Resistenza “Giacomo Matteotti”. La chiusura della cerimonia è stata caratterizzata da alcuni brani eseguiti dal corpo bandistico Città di Lendinara. Si è anche potuto visitare il museo della Resistenza.


Anche i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, accompagnati dalle loro insegnanti, hanno ricordato i 43 martiri. «Venerdì mattina abbiamo avuto un centinaio di bambini, compresi i genitori e i nonni - precisa Daniele Menon, alla sua prima commemorazione con il ruolo di sindaco - I bimbi hanno partecipato alla commemorazione dell’eccidio attraverso canti e poesie. Vorrei evidenziare due frasi che i piccoli alunni hanno cantato e recitato: “Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra, la guerra” e “La pace è per volare in alto”». 
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Il Gazzettino