Braccio staccato alla statua del Cristo, è caccia ai vandali

Danni inestimabili per lo sfregio alla statua del Redentore: ignoti hanno gli staccato il braccio
FELTRE - Un vero e proprio sfregio quello compiuto mercoledì sera in Duomo a Feltre contro il “Redentore”: alla statua lignea del 1619, realizzata...

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FELTRE - Un vero e proprio sfregio quello compiuto mercoledì sera in Duomo a Feltre contro il “Redentore”: alla statua lignea del 1619, realizzata dall’artista feltrino Francesco Terilli, è stato staccato un braccio. Un gesto sacrilego quindi, oltre che un atto vandalico. E non è escluso che gli ignoti che sono entrati in azione (al momento non si sa se sia una sola persona o più d’una) abbiano danneggiato anche altre opere o oggetti all’interno della cattedrale. Questo particolare è in corso di definizione da parte del parroco, don Angelo Balcon, con i carabinieri della Compagnia di Feltre che indagano sull’episodio. Di certo c’è, oltre alla statua presa di mira, anche il danneggiamento a uno dei portoni dell’edificio da mettere in conto. Tutto opera della stessa mano. 



IL REATO
I militari, con l’aiuto della videosorveglianza della chiesa che ha ripreso l’attacco, starebbero per stringere il cerchio sui responsabili. Una volta smascherati, però, se la caverebbero con al massimo una denuncia a piede libero per danneggiamento aggravato commesso su opera d’arte. Sarebbero chiamati anche al risarcimento dei danni, che sono ingenti: hanno staccato un braccio al Cristo, non si sa al momento in che modo. Forse semplicemente gettandolo a terra. Il valore dell’opera non è di facile stima e il parroco, che ha sporto denuncia subito dopo i fatti, si è riservato di far sapere ai carabinieri l’importo del danno subìto. Anche perché sono oggetti, che fanno parte della storia e della cultura feltrina, quindi hanno un valore inestimabile. 

LO SFREGIO

Ma inestimabile è anche il danno compiuto: quella statua, di circa un metro mezzo ora rimossa dalla chiesa, non tornerà mai più come prima. Anche il migliore restauratore non potrà mai nascondere quello che è successo. «Rimarrà logicamente una “cicatrice” - spiega Massimiliano Conzada di “Antichità Conzaga” - una specie di frattura dove c’è stato il distacco. Per quanto sia bravo un restauratore un segno resterà per sempre». E chissà se poi si deciderà di esporla nuovamente in Duomo, con i rischi e pericoli che ci sono, visti i precedenti. Chissà anche se vi resteranno le altre due opere di valore del medesimo artista: il San Pietro e il San Prosdocimo. «Terilli è un artista conosciuto a livello internazionale - prosegue Conzada - a Feltre c’è una via dedicata lui dedicata». Da tempo la situazione nella zona tra il Duomo e il battistero è degenerata: degrado, sporcizia, danneggiamenti. Nei mesi scorsi anche lo sfogo del parroco sui social. Le indagini partono proprio da lì: ragazzi che, dopo gli attacchi esterni, potrebbero aver deciso di alzare il tiro e entrare in chiesa per le loro scorribande. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino