Dune fossili, oasi in abbandono a Rosolina. Denuncia di Legambiente: «Risorse turistiche sprecate»

L'area naturalistica delle dune fossili nell'oasi del Volto a Rosolina mare
ROSOLINA - «Le nostre belle oasi sono state abbandonate ad uno stato di degrado che poco si addice ad un comune che, soprattutto in questi ultimi mesi, sta facendo di...

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ROSOLINA - «Le nostre belle oasi sono state abbandonate ad uno stato di degrado che poco si addice ad un comune che, soprattutto in questi ultimi mesi, sta facendo di tutto per puntare sul turismo sostenibile». È il rilievo mosso da alcuni volontari di Legambiente, preoccupati per come l’attuale Amministrazione sta gestendo - secondo loro in modo del tutto insufficiente - due delle aree verdi più interessanti dal punto di vista della biodiversità di Rosolina: le dune fossili del Volto, in via Moro, e quelle di Rosolina. 


STRUTTURE FATISCENTI
Le condizioni attuali, tuttavia, non sarebbero da addossare completamente a chi governa ora, poiché già una decina d’anni fa, con l’amministrazione Vitale, poco era stato fatto per garantire una corretta gestione delle zone, sebbene i progetti potessero contare su un investimento di ben 250mila euro. Buoni propositi che si sono trasformati in un nulla di fatto: lo dimostrano le strutture mai utilizzate, e ora fatiscenti, lasciate a marcire all’interno dell’oasi del Volto. Qui giostre per bambini, torri di osservazione e addirittura un piccolo anfiteatro sono stati dimenticati e accantonati, “quasi a volerli cancellare dalla memoria dei cittadini”, stigmatizzano i rappresentanti di Legambiente.
In una situazione leggermente migliore sembra essere la pineta delle dune fossili di Rosolina, attualmente interessata da lavori di potatura degli alberi e di sistemazione dei percorsi, tuttavia la cartellonistica sarebbe completamente da rifare, in quanto rovinata dalle intemperie e soprattutto dai continui atti vandalici. 


DANNO AMBIENTALE
«Tutto quello che chiediamo al sindaco Grossato è di trovare il modo per vigilare su questi spazi che, senza ombra di dubbio, darebbero ulteriore lustro al territorio, invogliando i tanti turisti che frequentano Rosolina Mare a spostarsi anche all’interno del nostro paese», puntualizza Giovanni Carlin, uno dei portavoce di Legambiente, che ha seguito la vicenda delle oasi fin dalla loro istituzione, nel 2015. 


«Da troppo tempo queste meraviglie naturali sono diventate discariche a cielo aperto, causando un serio danno sia dal punto di vista ambientale, che per quanto riguarda il decoro pubblico - conclude Carlin - è impensabile che Rosolina non faccia nulla per sollevare da questa situazione i suoi straordinari siti fossili». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino