FRIULI - Risalire il greto del Tagliamento dalle grave del medio Friuli fino alla sorgente, nei pressi del passo della Mauria e nel cuore della Carnia. Un viaggio di circa...
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Con loro ci sarà l'asinello Fiocco, già da tempo fedele compagno di avventure di Scandurra e quindi avvezzo ai trekking con il basto sul dorso. L'insolito trio partirà da Gleris di San Vito, dove sulla facciata della vecchia pieve campeggia un poderoso e beneaugurante San Cristoforo, protettore dei viandanti, cinquecentesca opera di Pomponio Amalteo.
Risalirà il deserto di ghiaia del basso Tagliamento, toccando Valvasone, passando per l'antico guado di Rivis, fino alla stretta di Pinzano e Ragogna. Da lì, inizierà la parte tra le montagne e il trekking proseguirà attraverso un percorso misto di sentieri, mulattiere, piste forestali e qualche tratto ancora sul greto, attraversando la Carnia, compresi i lembi più settentrionali del Parco delle Dolomiti Friulane, la zona di Forni, dove di recente anche l'orso a rifatto capolino, fino ad arrivare alle sorgenti, in prossimità del passo della Mauria, ai confini con il Cadore.
«Il Friuli è una regione incredibile - dice Grizzo - piccola, quasi completamente antropizzata, ma piena di sorprese. Possiede ancora delle isole di autentico wilderness dove sei fuori dal mondo, anche se ti trovi appena a qualche chilometro in linea d'aria dalle superstrade e dai centri commerciali. Penso alle valli del nostro territorio montano, ma anche ai greti dei fiumi, il Cellina-Meduna e, appunto il Tagliamento, che formano ambiti naturalistici di estremo interesse».
Un viaggio senza tabelle di marcia
«Il 2017 è l'anno internazionale del turismo sostenibile - fa notare Scandurra - che, tra le altre cose, significa valorizzazione del turismo a chilometro zero. Il viaggio con l'asino rientra nel concetto di slow travel, un viaggio senza tabelle di marcia, per poter assaporare a pieno l'ambiente che si attraversa. Con il nostro trekking, con il diario giornaliero che terremo sui social e con il video che pensiamo di realizzare una volta ultimato il percorso, vorremmo far vedere quali sorprendenti bellezze abbiamo sotto casa». Il titolo del video-diario è già pronto: “In Friuli, fuori dal mondo”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino