DUE CARRARE - È stato messo di fronte al fatto compiuto, senza che potesse far nulla: la cooperativa sociale Edeco, ex Ecofficina, ha inviato all’ufficio Anagrafe la...
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«La prendo con filosofia – aggiunge – il fatto è che siamo stati bypassati, nessuno ci ha avvisato per tempo». In ogni caso, fa sapere, «tenteremo di gestire la situazione, venendo incontro alle richieste dei cittadini. Non abbiamo mai alzato le barricate nei confronti degli immigrati che da cinque anni a questa parte si sono succeduti in paese. Non inizieremo proprio adesso».
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«Spiace constatare l’atteggiamento poco disponibile da parte delle istituzioni sovracomunali. Evidentemente dal passato non si è imparato nulla». Per la verità, dopo un primo periodo di reciproca diffidenza, gli stessi migranti sembrano essersi integrati (almeno in parte) con la comunità. Nei mesi scorsi alcuni di loro hanno pure svolto delle attività di volontariato; si sono dedicati alla manutenzione del verde pubblico e alla pulizia di strade e piazze. «Gli abitanti hanno apprezzato la loro buona volontà – precisa l’assessore al sociale Cinzia Menegazzo – vorremmo proseguire questa buona pratica, a maggior ragione ora che ne sono giunti degli altri. Sarà comunque necessario trovare formule diverse. Questo perché nel frattempo le normative sono cambiate; di conseguenza, il protocollo che applicavamo fino all’anno scorso, firmato dalla cooperativa Edeco e dalla Prefettura, è diventato obsoleto. Stiamo studiando come adattarlo alle norme entrate in vigore qualche settimana fa». Che qualcosa stia cambiando nella cittadina lo testimonia pure un cartello spuntato proprio in via Fermi, sull’esterno di una recinzione: “Grazie al vostro impegno questa via è più bella”. Esplicito il riferimento ai lavori socialmente utili portati avanti dai ragazzi africani. «É stato un messaggio inaspettato, che ci ha felicemente sorpresi – commenta l’assessore - il clima attorno a questi ragazzi è mutato. In meglio». “Desiderano spendersi per il bene della comunità, questo va loro riconosciuto – le parole di uno storico abitante di Mezzavia - mica sono tutti dei delinquenti».
«Sono giovani, hanno forza ed energia da vendere, è giusto che si mettano a disposizione del Comune – sottolinea una donna di mezza età – speriamo continuino così». Fabio Brasiliani è uno dei portavoce dei residenti di via Fermi: «Rimane il fatto che le case del nostro quartiere si sono svalutate. Ci sono dei vicini che stanno tentando di vendere, invano, da un paio d’anni. Hanno provato ad abbassare il prezzo, ma non c’è stato niente da fare. Il quartiere è tranquillo, fuori dal traffico del paese». Tuttavia, chiarisce, «appena le famiglie interessate alla compravendita realizzano che ci sono dei migranti cambiano repentinamente idea».
Francesco Cavallaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino