OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PADOVA - Un'operazione antidroga della polizia di Padova, coordinata dalla Dda di Venezia, contro un'associazione per delinquere gestita da tunisini ha portato all'esecuzione di un provvedimento restrittivo per 21 persone che vivono tra Padova, Abano Terme, Rubano, San Giorgio delle Pertiche e Vigonza. La Squadra Mobile euganea ha accertato che i componenti l'associazione acquistavano con cadenza periodica partite di cocaina e hashish che venivano vendute ad una vasta e stabile cerchia di clienti (oltre 230 quelli verificati).
L'indagine
L'indagine è iniziata nel 2018 dopo il ferimento a Padova di un tunisino da parte di alcuni suoi connazionali.
Le risse
Tra gennaio e febbraio 2019 vi furono altre risse dove i contendenti si erano affrontati con mazze, spranghe, coltelli, machete e «bombole» di gas lacrimogeno. Nel frattempo la polizia aveva ricostruito il ruolo di ognuno nell'organizzazione e ad individuare la rete dei clienti. I capi erano due fratelli tunisini i quali avevano coinvolto e 'arruolatò anche altri familiari (i propri genitori e fratelli), e reclutato numerosi altri associati, alcuni fatti giungere in Italia dalla Tunisia, assicurando loro vitto, alloggio e assistenza legale. Inoltre furono cooptati vari spacciatori, integrandoli nell'associazione. Chi sgarrava veniva estromesso dal gruppo e, in casi più gravi, punito severamente. Il guadagno dello spaccio era spartito tra tutti, speso per l'acquisto di altra droga o reinvestito all' estero. Nel corso del 2018 e 2019 uno degli indagati ha mandato centinaia di migliaia di euro in Tunisia per l'acquisto di beni immobili ed attività commerciali.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino