Si chiama «Karaburun», come una regione dell'Albania, e riguarda un consistente traffico internazionale di cocaina, eroina e marijuana importate in Italia da...
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L'inchiesta è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio, mentre l'avviso di conclusione delle indagini é stato trascritto dallo Guarascio e dal sostituto procuratore Alessandro Riello.
Il traffico di droga era gestito dalle cosche della sibaritide. L'associazione criminale, stando a quanto é emerso dall'inchiesta, era diretta da Francesco Abbruzzese (detto «dentuzzo») a Cassano allo Ionio; Giovanni Guidi a Corigliano Rossano; Antonio Angelo Pelle a San Luca e Roma; Massimo Albanese a Massafra (Taranto); Franco Pietro Caserta a Catania; dai fratelli Edmond e Alfred Beqiri e Ndue Sokoli nella Sibaritide; da Jahi Abdul a San Luca e, sull'intero territorio nazionale, da Prine Dobroshi e da Arben Velikp. Altri due indagati, Mareglen Halka e Kaplianaj Fathbard, avrebbero svolto la loro attività criminale a Massafra, Catania, Bari e Pordenone.
Tra le accuse contestate agli indagati dalla Procura di Lamezia e dalla Dda vi è anche quella di avere prodotto e commercializzato illecitamente una mistura di paracetamolo e nitro caffeina, colorata artificialmente e usata per tagliare l'eroina. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino