Rovigo. Pensa che il rivale abbia preso la droga e lo picchia: la realtà era un'altra. Arrestato in Francia 25enne

L'indagine dei carabinieri
TAGLIO DI PO (ROVIGO) - Era fuggito in Francia per sfuggire al carcere, ma la sua fuga si è fermata a Les Bordes Aumont, vicino a Troyes, dove la Polizia francese lo ha...

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TAGLIO DI PO (ROVIGO) - Era fuggito in Francia per sfuggire al carcere, ma la sua fuga si è fermata a Les Bordes Aumont, vicino a Troyes, dove la Polizia francese lo ha rintracciato e arrestato sulla base del mandato di cattura internazionale che era stato emesso nei suoi confronti. Si tratta di un 25enne di origini marocchine accusato di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, tentato incendio e tentata estorsione: è una delle persone individuate nell'ambito dell'operazione che aveva visto i carabinieri dell'Aliquota operativa della Compagnia di Adria scoprire e sequestrare una partita di ben 52 chili di hashish (valore stimato in circa 500mila euro), all’interno di un casolare abbandonato, la cui sparizione, prima dello scambio fra compratori e acquirenti, aveva fatto scoppiare una di faida fra due fazioni; ciascuna pensava che l'altra avesse sottratto la droga di nascosto, non sapendo che invece era finita nelle mani dei militari. In particolare, un 45enne era stato pestato e minacciato, anche con una pistola e materiale infiammabile; pretendevano da lui la restituzione del carico che erano convinti avesse fatto sparire o, in alternativa, circa mezzo milione di euro cash.

L’INDAGINE

L'indagine, che si è sviluppata nelle campagne bassopolesane, dopo il sequestro e l'osservazione delle rivalse fra le due bande, ha portato i carabinieri a ricostruire, sempre in ipotesi accusatoria, anche un fiorente mercato di spaccio di cocaina, gestito da una coppia convivente a Taglio di Po, e il 13 gennaio scorso sono state eseguite 5 misure di custodia cautelare in carcere e due ai domiciliari per acquisto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, ma anche di tentata estorsione, di tentato incendio e di calunnia. In prigione a Rovigo erano finiti un 49enne svizzero e un 42enne e un 30enne marocchini, mentre una 33enne marocchina, residente a Taglio di Po, era finita nel penitenziario femminile di Verona Montorio e un 50enne era stato condotto a Milano San Vittore. Ai “domiciliari”, invece, sono finiti una 49enne residente nel Ferrarese ed un 54enne residente nel Veneziano, entrambi italiani.

Le perquisizioni eseguite nelle abitazioni degli arrestati ed in alcuni garage, nelle province di Rovigo, Venezia, Ferrara e Milano, con il supporto dei Carabinieri cinofili e delle Compagnie di Chioggia, Comacchio e Corsico, avevano portato a scoprire e sequestrare anche un chilo di cocaina, 700 g. di marijuana, 170mila euro in contanti ed una pistola a salve, con circa 100 proiettili, che pur non essendo una vera pistola, se usata per minacciare, fa comunque scattare l'aggravante dell'arma.

LA FUGA

All'appello, però, mancava il 25enne marocchino, che era risultato irreperibile. Ma le tracce della sua fuga sono state seguite dai militari adriesi che hanno attivato il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, con l’emissione di un Mae, un Mandato di arresto europeo, eseguito giovedì scorso dalla Polizia francese.

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Il Gazzettino