Un'auto staffetta per intercettare eventuali pattuglie della Polizia, messaggi WhatsApp e Instagram per evitare intercettazioni e decine di clienti che a Pordenone li...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL TRAFFICO
In occasione del primo arresto, Cesetti e Del Ben, che erano difesi dagli avvocati Sergio Gerin e Alessandro Magaraci, si erano assunti le proprie responsabilità. A ottobre il pm Carmelo Barbaro doveva ancora ultimare gli accertamenti sui loro viaggi in Slovenia. Intercettazioni, pedinamenti e, soprattutto, le indicazioni raccolte tra i consumatori che puntualmente venivano fermati, identificati e portati in Questura per essere sentiti, hanno permesso di accertare decine di episodi di spaccio in città. Ad aggravare un'imputazione composta da una quarantina di capi d'accusa vi sono le cessioni a un paio di minorenni. Vendevano la droga a 10/15, ma anche 60/70 euro il grammo. Andavano ogni settimana - a volte anche due - a rifornirsi in Slovenia: circa 300 grammi per volta. Partivano da Pordenone con almeno 2mila euro in tasca. In un'intercettazione parlano di 2mila euro per quattro panetti, di 3mila per mezzo chilo e si intuisce che hanno una cassa comune per gli approvvigionamenti.
GUARDINGHI
Il gruppo era prudente. Si affidava di volta in volta ad amici fidati per le staffette che dovevano precedere la macchina in cui nascondevano la marijuana. Per evitare intercettazioni prendevano le ordinazioni attraverso la chat di WhatsApp o attraverso Instagram. Usavano anche telefonini privi di Sim Card, connettendosi a un wi-fi per poter comunicare o ad altri telefoni cellulari. In questo modo rendono quasi impossibile ricondurre i dispositivi a uno o più soggetti. I poliziotti hanno fotografato anche una modalità insolita di spaccio, che giovani coinvolti sembrano aver mutuato dalle multinazionali del commercio elettronico. Prendevano le ordinazioni di droga attraverso le App e consegnavano le dosi a domicilio.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino