PORDENONE - «Dati allarmanti». La riunione di ieri in Prefettura è iniziata così, con una relazione letta da Maria Rosaria Maiorino, prefetto di...
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ARRUOLATI
«I dirigenti scolastici - ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani, presente all’incontro - saranno chiamati a riferire ogni caso sospetto alle forze dell’ordine». Scendendo nel quotidiano, bisogna capire come faranno. Frugheranno nelle tasche degli studenti? Non possono farlo. Li inviteranno a svuotare gli zaini? Sconveniente, si rischiano scivoloni. «Le forze dell’ordine - ha illustrato l’assessore pordenonese alla Sicurezza, Emanuele Loperfido - hanno spiegato quanto sia facile individuare negli studenti i segni dell’uso di stupefacenti. Se dovessero notare sguardi assenti, comportamenti particolarmente sopra le righe o chiari segni di alterazione, i dirigenti dovranno chiamare le forze dell’ordine stesse. Così inizieremo ad affrontare l’emergenza».
RAGAZZI PRECOCI
«Abbiamo notato - ha detto il prefetto - che l’età della prima assunzione di stupefacenti si è ulteriormente abbassata: si parte dai tredici anni. Spesso poi l’uso di droga è il veicolo per altri reati». All’incontro erano presenti anche il questore Marco Odorisio, nonché i vertici di polizia e carabinieri. «Abbiamo condiviso le linee d’intervento con tutti gli attori che risultano parte in causa in questa battaglia - ha proseguito Maiorino -: saranno fondamentali anche le famiglie, che dovranno parlare di più con i ragazzi e non considerarli solamente degli amici». I controlli di fronte alle scuole, ma anche a sorpresa tra i banchi, proseguiranno anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ma parallelamente scatterà un piano condiviso con la Regione e il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza: «Prossimamente - ha annunciato Alessandro Ciriani - presenteremo un programma che studierò direttamente con gli esperti del settore». Riassumendo: più controlli nelle scuole con i presidi “arruolati” dalle forze dell’ordine, la richiesta di un super-macchinario per riconoscere la droga e un maxi-piano educativo. Tre fronti, uno più complicato dell’altro.
Marco Agrusti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino