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PADOVA - Quattro detenuti della casa di reclusione Due Palazzi, tutti nordafricani, sono stati iscritti nel registro degli indagati per omissione di soccorso aggravata. Il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, li ha accusati di avere avvisato con troppo ritardo, quasi un’ora, del malore che ha colpito lo scorso 15 giugno il recluso Mohammed El Habchi. Il tunisino di 27 anni, poco dopo, è deceduto a causa di un’overdose di sostanze stupefacenti. Gli agenti della penitenziaria non hanno neppure avuto il tempo di portarlo in infermeria, perchè quando sono stati allertati lo straniero in pochi secondi ha smesso di respirare.
Le indagini
Gli inquirenti visionando le telecamere della videosorveglianza del carcere, hanno scoperto come il detenuto tunisino al momento del malore non si trovasse nella sua cella ma in quella degli altri quattro reclusi ora finiti nei guai. Secondo una prima ricostruzione dei fatti i detenuti avrebbero organizzato una sorta di festino a base di droga. Ad un certo momento Mohammed El Habchi ha accusato un malore e i reclusi invece di chiamare subito i soccorsi avrebbero tentato di occultare quanto stava avvenendo. Tutto per timore di essere scoperti a consumare sostanza stupefacente. Dopo oltre 40 minuti, quasi un’ora, i quattro reclusi hanno trasportato fuori a braccia il tunisino, privo di sensi, e lo hanno riportato nella sua cella. Solo in questo momento avrebbero lanciato l’allarme. Quando gli agenti della penitenziaria sono intervenuti, ormai per il detenuto nordafricano non c’era più nulla da fare. Di fatto non sono nemmeno riusciti a portarlo in infermeria per ricevere i primi soccorsi. Ma il lavoro degli inquirenti è appena all’inizio. Ora gli investigatori devono cercare di capire come la sostanza stupefacente è entrata nella casa di reclusione Due Palazzi. Inoltre dovranno appurare, come già avvenuto in passato, se i detenuti sono venuti in possesso anche di telefoni cellulari per tenere rapporti con l’esterno e con alcuni spacciatori loro amici.
Il Gazzettino