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TREVISO - Scoperta ad Altivole dalla Gdf di Treviso una piantagione di papaveri da oppio, realizzata su un terreno di circa 200 metri quadri: è stato denunciato un cittadino straniero per il reato di coltivazione illecita di piante da cui ricavare sostanze stupefacenti. A portare sulle tracce del terreno adibito alla “particolare” coltivazione è stata l’attività di controllo del territorio che ha permesso di individuare i papaveri da oppio, nonostante le piante fossero abilmente occultate tra la restante vegetazione.
A destare l’interesse dei finanzieri è stata proprio la circostanza che il giardino di una villetta, adibita in parte ad abitazione e in parte alla produzione di capi d’abbigliamento, fosse disseminato, in mezzo alle altre coltivazioni di verdure e ortaggi, di 152 piante di papavero ben curate, alte tra i 30 e i 90 centimetri. Che si trattasse di una coltivazione non autorizzata è stato confermato dagli esiti delle analisi effettuate dal Laboratorio di tossicologia clinica e forense dell’Ulss 3 Serenissima di Venezia, che hanno accertato la presenza, nei 356 bulbi di papavero, dei principi attivi della morfina e degli oppioidi (codeina, papaverina, noscapina).
Il responsabile è stato dunque denunciato per il reato di coltivazione e produzione illegale di stupefacenti, mentre la piantagione è stata sequestrata e l’autorità giudiziaria trevigiana ne ha disposto la distruzione. L’operazione - si legge in una nota delle Fiamme gialle - testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alla coltivazione illegale di piante da cui trarre sostanze stupefacenti, per la tutela della salute pubblica.
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