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MESTRE - La storia del tossicodipendente che diventa frate. Un viaggio dall'eroina al saio che ha dell'incredibile. Un'infanzia nella solitudine, il tunnel della tossicodipendenza che avvolge e trascina giù come un vortice, la voglia di farla finita. Fino all'incontro, un incontro semplice fatto di ascolto senza giudizio che di fatto ha stravolto la vita di quel tossico senza futuro.
La storia
Questa è la vicenda di Fra’ Antonio Salinaro, che già detta così, sembra un copione. Non a caso ispirandosi ai suoi racconti sono nati un libro scritto da Silvana Sarli e un film del regista Giuseppe Lenti intitolato "Dal nero al marrone". Una pellicola maturata dopo anni a fianco di Fra’ Antonio nei tour nelle scuole di tutta Italia per testimoniare questa storia di ri-nascita.
Il film
Una testimonianza che ora arriva anche in Veneto: Fra' Antonio Salinaro e il regista Giuseppe Lenti lunedì, 15 novembre, saranno a Mestre a presentare il film. L'appuntamento è alle ore 17.30 al Cinema Dante di via Sernaglia (vicino alla stazione dei treni di Mestre). Dopo la prima proiezione a Taranto nel luglio di quest’anno il film e il suo protagonista hanno infatti iniziato un viaggio tra le regioni, con una particolare attenzione rivolta soprattutto ai più giovani per dimostrare che la risalita è possibile.
La sua vita
Assieme al protagonista verrà quindi ripercorsa la storia di un figlio di ragazza madre, cresciuto con i nonni e che frequenta la parrocchia fino a 16 anni.
L'impegno
A portare qui il frate, il regista e il film sono stati il “Gruppo di lavoro via Piave” con l’associazione “Nicola Saba” di Mestre e in collaborazione con “Nuovi Colori” di Taranto. Ecco “Dal nero al marrone” che racconta una storia vera, di come un giovane è riuscito a uscire dal tunnel della droga emancipandosi fino a diventare frate Francescano. A dimostrazione che probabilmente l’attenzione e la cura possono ben più della sola repressione. «Forze dell’ordine ed ente locale sono fortemente concentrati sullo spaccio - dice in una nota al film il Gruppo di Lavoro di via Piave di Mestre - Giusto, ma non basta. A nostro parere servono ancora più azioni di prevenzione, monitoraggio del mondo del consumo, cura. Servono interventi coordinati tra tutti i soggetti che incrociano il problema: servizi sociali, servizi sanitari, professionisti del settore, cittadinanza attiva e rigenerazione urbana. La proiezione del mediometraggio vuole essere un contributo alla promozione di attenta consapevolezza del fenomeno tossicodipendenze».
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