"Laboratorio dello spaccio" in un fabbricato a Sacile: sequestrati 4 chili di droga e 6mila euro. Un arresto

PORDENONE - Prima un sospetto via vai da un fabbricato in fase di ristrutturazione a Sacile, poi la scoperta che ha portato al sequestro da parte delle Fiamme Gialle di...

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PORDENONE - Prima un sospetto via vai da un fabbricato in fase di ristrutturazione a Sacile, poi la scoperta che ha portato al sequestro da parte delle Fiamme Gialle di Pordenone di quasi 4 chili di droga e più di 6mila euro in contanti, probabile provento dell'attività di spaccio.

La scoperta

A finire nei guai un giovane, cittadino italiano, arrestato per il possesso di 70 grammi di cocaina, 1,8 kg di hashish, e 1,9 kg di marijuana. Quando i finanzieri l'hanno fermato, l'uomo aveva nascosti addosso 18 involucri di circa 1- 2 grammi di cocaina e banconote di vario taglio, per un valore di 1.100 euro. La perquisizione è poi proseguita nel veicolo dell'uomo, nel fabbricato e nella casa, riscontrando in tutti e tre i casi dosi di droga e varie strumentazioni per il confezionamento della sostanza stupefacente.

Droga nella borsa da lavoro

L’immediata perquisizione dell’autovettura del fermato ha permesso di rinvenire, all’interno di una borsa da lavoro, due sacchetti termosaldati e sottovuoto con circa 60 grammi di marijuana. Da qui, l’inevitabile perquisizione anche del fabbricato in ristrutturazione, dal quale il giovane era stato visto entrare ed uscire. È proprio in alcuni locali dell'edificio che l'uomo aveva il suo "laboratorio dello spaccio". Nella cantina e nel garage erano state nascoste sostanze da taglio, due bilancini e numerose buste termosaldate contenenti, complessivamente, 1.966 grammi di marijuana e 1.844 grammi di hashish. I controlli si sono poi spostati nell'abitazione di residenza del fermato, dove i Finanzieri hanno scoperto, nelle tasche di un capo di abbigliamento, 5 mazzette di banconote di vario taglio dal valore di 1.000 euro ciascuna, ritenute provento dello spaccio. L’uomo, colto in flagranza di reato per la detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio, è stato tratto in arresto e tradotto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, presso la Casa Circondariale di Pordenone, misura, poi, commutata in quella degli arresti domiciliari con “braccialetto elettronico”. 

 

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Il Gazzettino