Droga, alcol e vandalismi, il quartiere di Villanova in mano a una banda di bulli

Alcune delle palazzine del quartiere di Villanova a Pordenone Sud
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PORDENONE  «I residentI, soprattutto quelli più anziani, hanno paura ad uscire la sera: girano brutti ceffi. Io, che sino a qualche tempo fa affrontavo i bulletti a muso duro, adesso ho sempre lo spray al peperoncino a portata di mano». Nel quartiere di Villanova il campanello d’allarme è già suonato da tempo. Marco Ballarin, che scherzosamente più di qualcuno chiama “sceriffo”, racconta di una situazione che si sta facendo «pesante». C’è stato un periodo in cui a bulli e piccoli spacciatori di droga le ali erano state tarpate dai controlli, soprattutto in orario serale, delle forze di polizia.

IL RITORNO
«Da qualche mese a questa parte – allarga le braccia Ballarin – ragazzi soprattutto minorenni, che si fanno forza agendo a gruppo di cinque o sei, hanno ripreso ad infastidire i residenti. La sera, dalle 20 alle 22, si ritrovano nell’area dietro la chiesa del Cristo Re per consumare alcolici, fumare spinelli e commettere qualche atto vandalico. E lasciano tutto a terra. Come se non bastasse importunano le gattare che, non avendo possibilità prima, quando è ormai buio vanno a dare da mangiare alla colonia felina che è lì. Quando posso vado ad aiutarle ma non sono sempre a casa. Sa qual è la cosa che mi dà più fastidio? La strafottenza di quei ragazzini che, invece di calmarsi, urlano, offendono e pure minacciano». A Ballarin è capitato di chiamare i carabinieri. «Alcune volte sono arrivati – spiega – ma mi rendo conto che, molto spesso, non possono intervenire per mancanza di personale o perché sono già impegnati in altri interventi. Dico la verità: a volte ho paura, anche perché non so mai cosa potrebbe succedermi. Qualcuno mi ha consigliato di farmi gli affari miei o di starmene a casa, ma non posso: voglio bene a Villanova, è come se fossi la sentinella di questo quartiere. Mi fa male vedere come questo angolo di Pordenone sia diventato appetibile per bulletti, vandali e piccoli spacciatori».
IL COMUNE
Il vicesindaco Eligio Grizzo lancia l’offensiva: «La settimana prossima – afferma il responsabile delle Politiche sociali – cercherò di capire meglio la situazione di Villanova. Se davvero il quadro che mi è stato dipinto corrisponde blinderemo il quartiere e lavoreremo sul sociale. Servono politiche definite, strutturate e, soprattutto, al passo con i tempi». In questo contesto a svolgere un ruolo di rilievo, se sarà necessario, saranno gli operatori di strada: figure che il Comune, attraverso la Cooperativa Itaca, ha ingaggiato per intercettare sul territorio situazioni di disagio che spaziano dall’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti alle difficoltà nel contesto scolastico, familiare e sociale. Svolgono attività di prevenzione, assistenza e recupero sociale a favore di tutte quelle fasce deboli che vivono in situazioni di degrado e di emarginazione. Hanno cominciato a “battere” il territorio comunale secondo indicazioni chiare e partono da un’attività coordinata con le scuole della città. Questo, tuttavia, costituisce soltanto la punta dell’iceberg del progetto.
LE ALTRE ZONE

Grizzo, attraverso questo progetto e in sinergia con la Cooperativa Fai, ha già potuto appurare come forme di disagio siano presenti tra Largo Cervignano e via Pontinia. «In quella zona – afferma – c’è forse un problema di marginalità e di dialogo assente tra le famiglie residenti nelle case popolari. Il lavoro che abbiamo svolto può già dirsi soddisfacente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino