Adele, ex Miss e ora giovane dottoressa infettata: «Io, bersaglio di negazionisti»

Adele, ex Miss e ora giovane dottoressa infettata: «Io, bersaglio di negazionisti»
Ventenne, in salute, sportiva. Ma anche bella, molto social, brillante. Per i canoni della narrazione negazionista, la trevigiana Adele Di Costanzo è il bersaglio ideale:...

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Ventenne, in salute, sportiva. Ma anche bella, molto social, brillante. Per i canoni della narrazione negazionista, la trevigiana Adele Di Costanzo è il bersaglio ideale: come può una ragazza di 27 anni, ex miss di Conegliano con oltre 15.000 follower su Instagram, ammalarsi per colpa del Coronavirus? Infatti ne hanno scritte di tutti i colori, a lei che ha pure la colpa di essere medico in un'epoca che trasforma gli eroi in terroristi nel tempo di un clic, dopo che domenica aveva pubblicato un post per svelare di essere stata ricoverata («Sono quindi passata dall'altro lato. Alla faccia che il Covid non colpisce i giovani e sono tutti asintomatici...»).

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Ma la donna è tosta e ieri, dalla quarantena che sta trascorrendo a Vicenza, ha risposto per le rime ai leoni da tastiera: «E questo il problema di esprimersi in un mondo virtuale. Tieni solo cio che vuoi, appena vedi qualcosa che ti spiazza, che non vuoi sentire, elimini e vai. In questo modo il cervello si atrofizza e determinate aree sono iposviluppate e prive di collegamento. Ecco. Cosi ci si impoverisce di sentimenti e di capacita critica e si perde plasticita neuronale».

 

 


L'ex Miss dottoressa

Dopo la laurea a Padova un anno e mezzo fa, la dottoressa Di Costanzo ha lavorato prima come guardia medica, poi nel settore dell'estetica e della nutrizione. «Eh già, sono anch'io una precaria con partita Iva sottolinea anche se in queste ore sono accusata di non considerare i problemi delle attività economiche, solo perché dico che alcune restrizioni in questa fase sono necessarie». Da sette mesi a questa parte, però, il suo impegno principale è nelle Unità speciali di continuità assistenziale, inizialmente nell'Ulss 2 Marca Trevigiana e attualmente nella 8 Berica. «Siamo un gruppo molto affiatato racconta e andiamo nelle case per visitare i pazienti Covid, prima che vengano ospedalizzati e nella speranza che non lo siano mai. Gli anziani mi fanno tenerezza, perché con il passare dei giorni hanno sempre più paura di finire in ospedale, di non poter più stare con i loro cari, di morire da soli... Fra i giovani, mi ha molto colpita la storia di una 34enne: alla mattina era ancora asintomatica, alla sera era già in Terapia intensiva».

 

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Il contagio

Adele è stata più fortunata di lei: la sua degenza è stata in area non critica. «Ma come dimostra il mio caso rimarca non è affatto vero che i giovani non si ammalano. Ho cominciato a sentirmi male il 18 ottobre. Avevo appena fatto il tampone di screening ed era negativo. Quel lunedì mattina sono andata al lavoro e mi hanno misurato la temperatura: 35,3 gradi. Poi a pranzo mi è arrivato un forte mal di testa e la febbre si è alzata a 40. In attesa del risultato di un altro test, non sentivo più gli odori e avevo difficoltà respiratorie, sempre più gravi al punto da dover essere ricoverata. Dopo le dimissioni, non mi sono ancora negativizzata, tant'è vero che l'altro giorno mi è risalita la febbre, continuo ad avere mal di testa e soprattutto una grande stanchezza. Non so come mi sono contagiata: è vero che sono stata tanto a contatto con pazienti che stavano parecchio male, però ero anche molto protetta. Chissà se è stato durante l'unica cena fuori che mi sono concessa in questo periodo, anche se al tavolo eravamo solo in due. Anche questo conferma che, davanti a un virus così insidioso, bisogna sempre stare con le orecchie alte». Senza rinunciare a comunicare. «Sui social spiega avevo visto un sacco di inviti a feste segrete per Halloween e video di ragazzi accalcati senza mascherina. Ho sentito il dovere di portare la mia testimonianza personale e ricordare le regole minime di protezione, contro la maleducazione e a favore del rispetto. Certi messaggi, in cui qualcuno arriva perfino a mettere in dubbio che io sia un medico, mi hanno veramente amareggiata. Ma quelli dei miei pazienti mi hanno rincuorata. Spero di poter tornare presto da loro: mercoledì ho il prossimo tampone e i turni di novembre già segnati...».

 

 

Post negazionista su Facebook: "Il Covid non esiste". Bufera su una dipendente del Cro di Aviano

AVIANO - Frasi come "questo virus è una farsa, solo per mettere in atto piani per distruggere l'economia mondiale". Immagini di dubbia provenienza che immortalano una persona intenta a trasportare una salma. E un commento del genere: "Il Coronavirus non esiste, come pure non esistono i decessi. Non tutti".

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Il Gazzettino