Aggressioni al personale sanitario, il Prefetto di Udine: «Presto attivata una linea diretta tra polizia e guardie mediche»

Aggressioni al personale sanitario, il Prefetto: «Presto attivata una linea diretta tra polizia e guardie mediche»
UDINE - Questa mattina, venerdì 13 gennaio, si è tenuta in Prefettura a Udine la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, dopo...

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UDINE - Questa mattina, venerdì 13 gennaio, si è tenuta in Prefettura a Udine la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, dopo l'aggressione subita dalla specializzanda durante un turno di guardia medica al Gervasutta. «Abbiamo concordato con le forze di polizia, in particolare con il Questore, la possibilità di avere un contatto diretto, soprattutto per le Guardie mediche in aree più sensibili e critiche, da attivare in caso di evenienza, di allarme e di tensione» ha affermato il Prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, annunciando un potenziamento della video sorveglianza. «L'Azienda sanitaria, che ringrazio, si è già messa a disposizione e darà presto maggiore impulso» ha aggiunto. Tra le ipotesi al vaglio, anche un collegamento radio di alcuni ambulatori posti in aree più periferiche. «Le modalità precise - ha spiegato Marchesiello - verranno adottate nei prossimi giorni, al termine di un'attenta valutazione di tutte le opzioni disponibili». Tra le azioni che saranno avviate, anche l'alfabetizzazione dei cittadini rispetto all'erogazione dei servizi sanitari, per scongiurare accessi inappropriati e respingimenti che poi possono alimentare la tensione di pazienti scontenti.

«Forse anche qualche misura esemplare nei confronti di chi aggredisce infermieri e medici che operano con sacrificio a servizio di chi sta male e della comunità tutta, sarebbe necessaria». Lo ha detto il vicegovernatore e assessore con delega alla Salute del Fvg, Riccardo Riccardi, a margine della riunione. Al tavolo hanno partecipato, oltre al prefetto di Udine, i questori di Udine e Pordenone e i vertici territoriali dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza di Udine e Pordenone, oltre al direttore della Struttura operativa regionale emergenza sanitaria e al direttore generale di Asufc.

«Ci siamo assunti fin da subito l'impegno di verificare quali siano le dotazioni tecnologiche che si possono implementare nei presidi di guardia medica, non soltanto all'esterno ma anche negli ambienti interni - ha riferito Riccardi -, i professionisti devono avere la possibilità di conoscere quello che c'è fuori dall'ambulatorio tramite uno schermo o un videocitofono. Lo riteniamo un fattore importante, anche su suggerimento della stessa specializzanda aggredita». Durante il Comitato, una delle procedure condivise, ha segnalato Riccardi è «un collegamento diretto con le questure nei casi in cui si renda necessario, nell'emergenza, per agire subito: un sistema che metta in diretto contatto l'operatore sanitario con la sala operativa della questura». Tra le altre misure, il vicegovernatore ha evidenziato «un'ulteriore implementazione del sistema di sorveglianza e videosorveglianza».

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Il Gazzettino