Dossier Autonomia, Calderoli: «Le criticità? Sono ipotetiche»

Dossier Autonomia, Calderoli: «Le criticità? Sono ipotetiche»
VENEZIA - «Criticità non oggettive, ma meramente ipotetiche». Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, padre del...

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VENEZIA - «Criticità non oggettive, ma meramente ipotetiche». Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, padre del testo sull'Autonomia differenziata, liquida il dossier del Senato che di fatto bocciava le misure, immaginando rischi per il Paese per «l'aumento di disparità». Un dossier pubblicato sul sito di Palazzo Madama e diffuso sui social media, poi degradato a bozza da verificare, che ha provocato non poche polemiche. E il governatore del Veneto Luca Zaia rincara: «Stiamo parlando di una bozza provvisoria e non verificata, mi vien da ridere».


Ecco cosa ha detto Calderoli: «La verifica dei profili di onerosità finanziaria e della connessa copertura spetta istituzionalmente alla Ragioneria generale dello Stato che ha già approvato la relazione tecnica, allegata al disegno di legge presentato al Senato, con la bollinatura. Tale relazione certifica che non vi sono rischi per il bilancio del Paese. Sarà poi l'esame del Parlamento a definire i puntuali contenuti della legge». Di più: «A fronte di un processo che, come la costituzione prevede, riconosce e promuove le autonomie, era ed è prevedibile che i palazzi e gli interessi del centralismo cercassero di intromettersi, utilizzando qualsiasi tipo di strumento. Nel merito, il dossier predisposto dal Servizio del bilancio evidenzia semplicemente in termini discorsivi l'opportunità di approfondimenti rispetto a tematiche circoscritte. Nessuno ha sottolineato come questo dossier che, se interpretato in chiave politica può apparire critico, risulta invece evidentemente carente sotto il profilo tecnico, in quanto non presenta alcun riferimento a quantificazioni oggettive e misurate».
Calderoli ha inoltre sottolineato che un precedente dossier del Servizio Studi, «oggettivamente più solido», non rilevava le criticità evidenziate dal Servizio del bilancio.


I GOVERNATORI
«Quella bozza è senza testa né coda - taglia corto, sarcastico, il presidente del Veneto, Luca Zaia -. Se avessimo un nome e un cognome, visto che non è firmata, potremmo mettere in campo i nostri accademici e interloquire con l'autore. Immagino che a corredo di quella paginetta al Senato ci sia un pacco di carte. Ecco, vorremmo vederle. In ogni caso, noi andiamo avanti per la nostra strada». E il governatore della Lombardia Attilio Fontana: «I cittadini sappiano che la burocrazia rema contro l'innovazione di questo Paese».


L'OPPOSIZIONE
Durissimo il presidente dei senatori del Pd ed ex ministro Francesco Boccia: «Le criticità evidenziate dal Servizio di Bilancio del Senato sull'autonomia differenziata non sono "ipotetiche", ma oggettive. È proprio questa oggettività che evidentemente dà fastidio a Calderoli e alla Lega. È grave che un ministro sollevi dubbi sull'Ufficio di Bilancio del Senato, un organismo terzo che ha sempre dimostrato competenza e che ha sempre fornito contributi conoscitivi preziosi sui diversi provvedimenti». Intanto il M5s, con il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, ha chiesto una informativa urgente a Calderoli «per evitare che anche l'Autonomia differenziata diventi una porcheria».


La polemica non ha risparmiato gli alleati di Governo. «Ci sono manine che ci vogliono fermare, non sappiamo se di centrodestra o di centrosinistra», ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. Al quale ha risposto il vicepresidente alla Camera di FdI, Fabio Rampelli: «Fratelli d'Italia non ha mai usato le manine, le nostre mani sono sempre ben in evidenza». Sul tema è intervenuta anche Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le Riforme: «Sembra che l'autonomia sia una riforma inventata dal centrodestra, ma questa è l'attuazione con legge ordinaria di una legge costituzionale fatta dal centrosinistra». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino