Fidanzati trovati impiccati in casa, l'autopsia conferma il doppio suicidio

Michele Schiavon e Valentina Costa
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PADOVA - L'autopsia non lascia spazio a dubbi: Michele Schiavon di 54 anni, e la sua compagna Valentina Costa di 36 anni si sono tolti la vita dopo una furiosa litigata. In quella abitazione di via Giovanni da Verdara, in pieno centro storico, nel tardo pomeriggio di lunedì 17 gennaio è andato in scena un doppio suicidio.


La conferma è arrivata con l'esame autoptico, eseguito nella giornata di martedì dal medico legale Rafi El Mazloum di Dolo, sui due corpi. La morte è avvenuta per soffocamento causato dall'impiccagione.
Adesso l'indagine, aperta dal pubblico ministero Cristina Gava per omicidio, va verso l'archiviazione. Nella giornata di oggi verrà dato anche il nulla osta per la restituzione delle salme alle famiglie, così da poter organizzare i funerali.

I FATTI
Lunedì 17 gennaio, intorno alle 17, è arrivata una telefonata alla centrale operativa del Suem 118. A chiamare i soccorsi è stata l'ex moglie di Michele. Poco prima era stata contattata da Valentina: «Lo ha fatto, lo ha fatto, come aveva detto». Questo le ha comunicato la 36enne quando ha trovato il suo compagno impiccato alla ringhiera della tromba delle scale. Valentina ha telefonato anche a un amico, un padovano di circa 50 anni, già sentito a sommarie informazioni dai carabinieri, per comunicargli del suicidio di Michele.
Ma quel giorno i due fidanzati, nell'appartamento di via San Giovanni da Verdara al numero 31, hanno litigato aspramente. Poi lei è uscita di casa e quando è rientrata, intorno alle 16.45, ha trovato Michele impiccato.
L'autopsia ha dimostrato come lui sia morto circa un'ora e mezza prima di lei. Quando gli uomini del Suem 118 sono intervenuti nell'abitazione, alla ringhiera della tromba delle scale era appesa anche Valentina. In casa i militari non hanno evidenziato segni di colluttazione e nemmeno di effrazione della porta d'ingresso. Così come non sono stati trovati segni di violenza sui corpi dei due fidanzati.
Valentina, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe tentato di togliere il cappio dal collo a Michele tanto che il cadavere del 54enne è stato trovato spostato. Il medico legale ha prelevato anche campioni di tessuto e di sangue, per effettuare gli esami tossicologici. Il responso arriverà non prima di sessanta giorni.

CHI ERANO
Michele e Valentina vivevano da qualche tempo insieme nella casa di lui in via Degli Arditi, a Voltabarozzo, dove abitano anche la mamma di lui, la sua ex moglie e le due figlie. Lui lavorava come meccanico all'aeroporto Allegri, lei saltuariamente faceva le pulizie in qualche abitazione. Michele in passato aveva praticato sport amatoriale, da ragazzo come calciatore, qualche anno fa come ciclista.
Valentina, originaria di Legnaro, divideva il suo cuore per i suoi due grandi amori: Michele e Jack, il suo cagnolino. Poi l'ombra delle dipendenze. Entrambi infatti in più occasioni avevano tentato di risollevarsi, ma alla fine senza successo.


Quasi ogni giorno i due fidanzati si davano appuntamento in un bar vicino a casa: nessuno sa esattamente come mai si trovassero in via San Giovanni da Verdara da venerdì 14 gennaio, nell'appartamento di proprietà della famiglia dell'ex moglie di Michele, in possesso di una copia delle chiavi.
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Il Gazzettino