Un “effetto rosa" destinato a pesare in modo crescente nella politica italiana "nelle performance economiche e...
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Per la prima volta dalla nascita della Repubblica, nella Camera le donne raggiungono il 36%, contro il 31% della legislatura precedente. Al Senato sono il 35%, contro il 29% della precedente legislatura. Calcolando la quota per regione alla Camera, a parte il caso Valle d'Aosta al 100%, ma con una sola deputata, la più rosa è il Molise con il 67%, seguita dalle province autonome di Bolzano e Trento con il 55%, e dalla Puglia con il 44%. Ultima la Basilicata al 17%.
Al Senato la palma rosa va alla Sicilia con il 46%, mentre Valle d'Aosta e Molise non hanno alcuna senatrice.
Il Veneto è nella media: le deputate venete sono il 34% alla Camera, contro il 31% della precedente Legislatura. Le senatrici sono il 33%, come nella legislatura appena trascorsa.
L'elaborazione è dell'Osservatorio Professionale Donna, che raccoglie 100 imprenditrici e professioniste che operano in particolare a nord est. Secondo la coordinatrice, Lisa Zanardo: “E’ vero che nelle liste c'erano più candidature femminili, ma questo risultato rispecchia più equamente la presenza delle donne nelle imprese e nelle professioni. Studi internazionali testimoniano, quando aumenta la presenza femminile nelle aziende, una crescita fino al 30% delle performance economiche ed operative. Se le parlamentari riusciranno a portare nelle Camere questa crescita, anche solo in parte, il risultato sarà davvero importante per il Paese".
Secondo la coordinatrice Lisa Zanardo “Una donna nella seconda carica dello Stato, con l'ulteriore incarico istituzionale di questi giorni, è un elemento di svolta nella storia del nostro Paese. Come senatrice la Presidente Alberti Casellati governa un'aula sempre più al femminile e, come avvocato, sa bene che il numero di iscritte all’Ordine è oggi in molte regioni superiore a quello degli uomini. Anche nelle piccole e medie imprese del territorio veneto la crescente presenza delle donne impatta in modo diretto sulle performance economiche aziendali. Direi che questa nomina al femminile, oltre all'importante significato simbolico, porta un po' di ordine anche nei numeri.”
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Il Gazzettino