Si chiama "Free family" ed è una "integrazione" pensata per le posizioni di responsabilità che, specie per le donne, rischiano di imporre la...
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"Come imprenditrice ho vissuto anch’io le difficoltà di questa scelta - conferma Anna Giuliani, presidente di Solgar Italia - e intendo dare il buon esempio cominciando dalla mia azienda. Nella nostra area tecnico-scientifica applichiamo già modalità flessibili e part-time per favorire le famiglie, con recuperi nelle attività formative e congressuali del fine settimana promosse dalla nostra azienda. Per la mia esperienza, una flessibilità intelligente torna utile anche all'impresa".
Per Lisa Zanardo, coordinatrice dell'Osservatorio: "Queste indicazioni sono estremamente pratiche, di facile introduzione, e non comportano oneri per l'azienda che, specie per le donne in carriera, ha necessità di organizzarsi. Lo conferma il sondaggio svolto con l'Università di Padova lo scorso 8 marzo. Il 64% delle neolaureate che si affaccia al mondo del lavoro tende a evitare la maternità, e a rimandarla mediamente di 10 anni."
"La famiglia non può essere un ostacolo alla carriera. - conclude l'ing. Zanardo - Il contratto "Family free" è un buon segnale per il management e l'opinione pubblica, che oggi si aspetta maggiore sensibilità su questi temi da parte dell'impresa". Per l'Osservatorio Professionale Donna il "Contratto Family" è una scelta di socialità ma anche di modernità ed efficienza aziendale. Dunque non sono necessari investimenti né stravolgimenti organizzativi per aiutare le donne in carriera. E non soltanto. "E' vero che questo format guarda soprattutto alle donne - conclude Anna Giuliani - ma se le necessità familiari impongono la presenza del papà valgono le stesse regole."
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Il Gazzettino