Mestre. Donna sola vive in auto sotto la tangenziale. «É lì da un anno e rifiuta ogni aiuto»

L auto dove la donna passa la notte nel parcheggio sotto alla tangenziale
MESTRE - L’auto, una vecchia Citroen C3, è parcheggiata a una certa distanza dalle altre vetture posteggiate nel park scambiatore di via Miranese, sotto la...

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MESTRE - L’auto, una vecchia Citroen C3, è parcheggiata a una certa distanza dalle altre vetture posteggiate nel park scambiatore di via Miranese, sotto la tangenziale. Finestrini e lunotto posteriore sono oscurati dall’interno con teli e lenzuola, il parabrezza anche all’esterno, per non far passare un filo di luce. Ma, sui vetri, si vedono le gocce di condensa per lo sbalzo termico tra l’abitacolo e l’esterno, in una prima mattina di gennaio quasi gelida. Dentro la Citroen dorme una donna, ed è lì tutte le notti da mesi, forse da più di un anno, rifiutando ogni aiuto e tenendo a distanza anche le assistenti sociali che, più volte, hanno cercato di trovare una sistemazione alternativa ad un parcheggio che, di notte, diventa anche luogo di ritrovo per tossicodipendenti e spacciatori, con vie di fuga verso la Miranese, Villa Ceresa e, soprattutto, la ferrovia.


 

«CI TENIAMO A DISTANZA»
Ha sui quarant’anni, forse meno, ed è africana. Capelli corti - ma quando va in giro indossa le extension che poi posa sulle portiere della vettura - quasi tutte le mattine “smonta” le coperture dai finestrini, e muove l’utilitaria, per poi tornare nel pomeriggio e mascherare nuovamente l’abitacolo. Per l’acqua si rifornisce dalla fontanella di Villa Ceresa, scavalcando la recinzione tagliata da tempo dai tossicodipendenti. «La vediamo tutti i giorni, ma ci teniamo a distanza - confermano alcuni abitanti della zona -. Ha il terrore dei cani e, visto che in Villa Ceresa sono in tanti a portarli a spasso, abbiamo visto delle scene in cui tira fuori un coltello per allontanare i padroni». Del resto, per vivere sotto la tangenziale, girare con un coltello potrebbe anche essere ritenuto il “minimo sindacale” per difendersi, specialmente per una donna.
 

LA MUNICIPALITÁ
«Ci siamo mossi da tempo con i Servizi sociali - spiega il presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino, Francesco Tagliapietra -. L’ultima volta, però, siamo stati allontanati in malo modo... Non è una situazione facile, ed abbiamo ovviamente coinvolto anche la Polizia locale per controllare la situazione. I residenti me l’hanno segnalata, la vedono quando lava i vestiti e li stende per farli asciugare, ma sembra rifiutare ogni aiuto per trovare una sistemazione decorosa». Dal punto di vista formale - ed è curioso trattandosi di un parcheggio - sulle colonne della tangenziale sono stati affissi dei cartelli di divieto di sosta “stanziale” nella speranza che la donna sposti la macchina (cosa che, comunque, la donna farebbe quasi ogni giorno), mentre il presidente della Municipalità ha fatto più volte intervenire gli operatori di Veritas per garantire la pulizia della zona che è di competenza, come parcheggio scambiatore, di Avm, l’azienda della mobilità. «È una situazione delicata che stiamo monitorando costantemente - riprende Tagliapietra -, sperando che si riesca ad evitare la soluzione più brutale che, ovviamente, sarebbe quella dello sgombero forzato». 


Da un condominio affacciato sul parcheggio scambiatore affermano di aver visto qualche volta anche un uomo e, soprattutto, “un bimbo o una bimba molto piccola” con quella donna, «ma mai di sera - aggiungono -. Di sera e di notte è sempre sola». 


Proprio per questo, si cerca anche di evitare che quella che è un’emergenza sociale possa trasformarsi in un’emergenza per la sicurezza personale della quarantenne, in un parcheggio isolato tra ferrovia, strade e una Villa Ceresa che è rimasta nuovamente senza illuminazione. «Ho chiesto di intervenire per sistemare l’impianto - conclude Francesco Tagliapietra -. Almeno, se c’è l’illuminazione, si vede se c’è qualcuno che gira lì attorno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino