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PADOVA - Nel mese di marzo per quattro giorni è stata sequestrata e violentata da un suo connazionale. Una moldava di 35 anni è poi riuscita a fuggire da un appartamento al primo piano in zona Guizza, calandosi dal balcone. Il suo aguzzino è stato arrestato dai carabinieri di Prato della Valle, su mandato del pubblico ministero Roberto Piccione titolare delle indagini, per i reati di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni. Il 39enne, davanti al Gip Elena Lazzarin per l'interrogatorio di garanzia, ha dichiarato di avere avuto con la giovane un rapporto consensuale e di non averla mai sfiorata. Ma il giudice non gli ha creduto e il moldavo è ancora dietro alle sbarre di una cella.
I FATTI
La trentacinquenne all'inizio del mese di marzo è arrivata a Padova e qui ha conosciuto il connazionale. Tra i due è nata prima una amicizia e poi una breve relazione sentimentale. Lui, per aiutarla, le ha offerto di andare a casa sua alla Guizza come donna delle pulizie. Lei ha accettato e tutto sembrava andare per il meglio, fino a quando una sera il 39enne è rientrato ubriaco e forse sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
LE INDAGINI
Una volta raccontato quanto le era accaduto alla parente, insieme si sono recate alla stazione dei carabinieri di Prato della Valle per presentare denuncia. I militari hanno effettuato una perquisizione nell'abitazione della Guizza. In casa non hanno trovato droga, ma diverse bottiglie di super alcolici. Ma soprattutto nel telefono cellulare del 39enne moldavo, hanno recuperato e sequestrato un video. Nel filmato si vede la giovane inginocchiata e coperta di insulti dal connazionale. La trentacinquenne, come ha evidenziato la visita medica a cui è stata sottoposta, presentava ferite a una mano e al volto. Lesioni che sono state giudicate guaribile in meno di venti giorni. Il moldavo, lo scorso fine settimana, è stato arrestato con l'accusa di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni. Difeso dai legali Alberti e Fucile, davanti al Gip, ha però giurato di essere innocente e di avere intrattenuto con la giovane connazionale un rapporto sessuale consensuale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino