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SANTA GIUSTINA - «Vorrei essere quella persona capace di tessere relazioni. Di colorare di qualcosa di prezioso le relazioni». Questo è il sogno che la 48enne di Santa Giustina, Irene Pilotto, nutre per il Centro Papa Luciani di Santa Giustina di cui è diventata la nuova direttrice. La prima donna, il primo laico a dirigere questo luogo di cultura e spiritualità; una decisione, quella del vescovo Monsignor Renato Marangoni, che vuole essere un segno del cambiamento dei tempi a cui anche la Chiesa è chiamata a rispondere. Pilotto subentra a don Davide Fiocco.
CONTINUITÀ E RINNOVAMENTO
La nomina è stata fatta ieri mattina, per cui la donna diventerà operativa a partire da domani. «La mia azione sarà sicuramente nel segno della continuità – spiega – perché si tratta di un Centro diocesano che ha uno scopo ben definito, ossia di essere un luogo culturale e spirituale oltre che centro di riferimento per l’attività diocesana. Poi è chiaro che in questo momento sono una neofita, quindi dovrò osservare, guardare e prendere atto di quello che c’è già in corso».
QUOTE ROSA
Pilotto è la prima donna a dirigere il centro Papa Luciani. «Questa è sicuramente una grande emozione ma c’è anche una parte di trepidazione nel voler iniziare questo nuovo lavoro – racconta -. E poi c’è anche un senso di inadeguatezza in quanto nella mia vita professionale ho fatto la contabile, ho tenuto la contabilità di un’azienda artigiana, ho gestito personale però cose molto differenti rispetto a questo nuovo incarico. Quello che mi porto dietro è la mia parte ecclesiale e quello sarà il mio punto di partenza». Irene incalza spiegando che l’approdo di una donna alla direzione è segno dei tempi, «non perché dai preti si debba passare alle donne, ma perché la nostra chiesa ha bisogno di una dinamica di relazione diversa anche di impegno. I preti sono sempre meno per cui necessitiamo di spazi in cui dei laici si assumano delle responsabilità, anche ecclesiali come questa».
L’EX DIRETTORE
Don Davide Fiocco dopo sette anni da direttore ha ora bisogno di potersi dedicare con maggior impegno all’Ufficio diocesano per le comunicazioni, all’Istituto superiore di Scienze Religiose di cui è divenuto vicedirettore e segretario e alle ulteriori tappe del cammino sinodale di cui è referente diocesano. Il suo servizio, iniziato nel 2016, ha comportato un notevole impegno nella manutenzione e nell’adeguamento della struttura e degli impianti. Sono stati anche gli anni in cui il Centro ha perso la presenza delle suore, ha subito le restrizioni della pandemia e il peso della crisi economica. Don Davide continuerà ad abitare a Col Cumano, svolgendovi soprattutto il ministero tipico del prete, come assistente spirituale.
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