Don Matteo vuole costruire la chiesa con i Lego: «Oltre 5mila pezzi»

Don Matteo vuole costruire la chiesa con i Lego
VITTORIO VENETO - Una passione per i Lego nata quando era un bambino e che, a 37 anni e con tre parrocchie da guidare, continua ancora a coltivare. Don Matteo D’Arsiè...

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VITTORIO VENETO - Una passione per i Lego nata quando era un bambino e che, a 37 anni e con tre parrocchie da guidare, continua ancora a coltivare. Don Matteo D’Arsiè è tra gli artefici della prima edizione di “San Daniele Brik”, un’inedita mostra allestita nel salone parrocchiale di via della Chiesa a Carpesica in occasione della sagra per il patrono, San Daniele. Fino a domenica curiosi ed appassionati di Lego possono ammirare numerose costruzioni e diorami realizzati con gli inconfondibili mattoncini che uniscono generazioni. E tra i prossimi progetti di don Matteo ci sarebbe quello di realizzare in scala e con i Lego – ne serviranno più di 5.500, per questo cerca uno sponsor – la facciata della chiesa di San Daniele. «Già da qualche anno, come Afol (Adult fan of Lego), io e l’amico opitergino Carlo Fadel avevamo in mente di realizzare una mostra dei nostri set – spiega don Matteo arrivato nella parrocchia di Carpesica nell’ottobre 2020 e all’epoca il più giovane parroco della diocesi - Carlo già da tempo partecipa come espositore ad eventi ufficiali e, grazie alle sue dritte, in occasione della festa patronale abbiamo concretizzato il progetto». In esposizione anche le collezioni di don Matteo e dell’amico Carlo. «Si spazia da set vintage a costruzioni nate proprio per le esposizioni nei negozi dedicati, a modelli iconici come il galeone pirata Barracuda o il castello del Cavaliere Nero, da modelli tratti da saghe e brand cinematografici, come Star Wars o Marvel, ad una vera e propria città, dalla serie Technic alla nuovissima Icons» dettaglia il sacerdote.


La sagra, tornata con il suo stand enogastronomico dopo due anni di stop, si arricchisce di questo evento dedicato al mondo dei mattoncini. «Mi sono detto: perché non condividere questa passione per i Lego e trasmetterne un poco anche agli altri? Secondo me questi mattoncini stimolano la creatività in grandi e piccoli e possono esser usati anche per imparare strategie nuove di affrontare la vita reale: non sono solo un’evasione. Tant’è che esistono addirittura le linee Education per i più piccoli, Mindstorm basato sulla robotica e Seriouos play dedicato agli adulti per sviluppare il pensiero laterale creativo e incrementare le tecniche di problem solving. Altro motivo di questa mostra è quello di poter ricreare un poco di movimento attorno alla parrocchia dopo questi mesi di chiusure e di isolamento più o meno forzati. Chissà che qualcuno non si accorga che la chiesa è lì attaccata e magari si fermi per una preghiera. E poi – conclude don Matteo - se anche il parroco “gioca” con i Lego, magari non è proprio così noioso».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino