I compagni ricordano Domenico, la preside: «Incidente, non suicidio»

I compagni ricordano Domenico, la preside: «Incidente, non suicidio»
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PADOVA - Un minuto di silenzio e il brano "I Giorni", di Ludovico Einaudi, suonato al pianoforte da una compagna nel cortile del suo Liceo. Così, stamattina, gli studenti del liceo scientifico Ippolito Nievo, riuniti nel cortile dell'antico Palazzo di Via Barbarigo alla presenza della dirigente scolastica, Maria Grazia Rubini e dei docenti, hanno voluto ricordare Domenico Maurantonio, lo studente della Quinta E, morto, in circostante ancora da chiarire, dopo essere caduto dal quinto piano di un hotel Milano, dove era in gita scolastica per visitare l'Expo.




Dopo il ricordo commosso dei suoi compagni, e tanti applausi, è intervenuta anche la dirigente dell'istituto: «Domenico era un ragazzo tranquillo, maturo e serio sotto tutti gli aspetti. Un ragazzo d'oro. Dopo la scuola media Galilei, al Nievo, ogni anno, ha sempre ottenuto una media tra l'8 ed il 9. Per onorarlo nel migliore dei modi, dobbiamo continuare, da subito, a fare il nostro dovere e ciascuno, deve dare alla scuola il massimo impegno. Non sappiamo ancora perché e come è morto. D'altronde abbiamo la massima fiducia negli inquirenti di Milano. Una cosa è certa: non è stato un suicidio, ma si è trattato di un drammatico incidente
».



«L'indagine è in corso, aspettiamo le conclusioni, ma sono convinta che è stato un incidente - ha detto la dirigente del Liceo - Stanotte sono tornati i suoi compagni da Milano e scesi dal pullman abbracciando i loro genitori si sono messi a piangere, e anche i tre docenti che accompagnavo le classi a Milano avevano bisogno di sentire la nostra vicinanza», ha spiegato.



Verrà eseguita domani l'autopsia di Domenico. Sulla vicenda il pm Claudio Gittardi, che insieme agli uomini della squadra mobile sta cercando di ricostruire la dinamica di quanto accaduto, ha aperto una indagine conoscitiva e cioè senza ipotesi di reato né indagati. Al momento inquirenti e investigatori, che devono ancora terminare di ascoltare i compagni di scuola di Domenico, non si sbilanciano. Tutte le ipotesi sono aperte anche se quella del suicidio appare la meno probabile. L'unica certezza emersa finora dagli accertamenti e comprovata da "dati oggettivi" è che il 19enne sia precipitato dalla finestra dell'albergo e non dal ballatoio del quinto piano come si pensava in un primo momento. Ora l'autopsia, con i relativi esami tossicologici, dovrà stabilire se i lividi sugli avambracci dello studente siano compatibili con la caduta o abbiano altra origine, se il giovane abbia o meno assunto sostanze stupefacenti - cosa che al momento è stata esclusa in quanto non ci sono evidenze - e anche l'indice alcolemico. Comunque, da quanto è stato appurato, l'altra sera i ragazzi avevano bevuto ma con moderazione.
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Il Gazzettino