Sono DoloMitici, sono 50 mila, anzi di più. Il profilo Facebook ideato dall'agordino Dario Ganz da qualche giorno ha superato la vertiginosa quota di cinquantamila...
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Cosa non smette di affascinarti dopo 50.103 amici?
«Che il gruppo dei 50 mila continua a invitare amici e amici degli amici. DoloMitici è virale e continua a crescere».
È sempre e solo una relazione virtuale?
«Alcuni amici li ho conosciuti di persona, sono nati veri e propri progetti, spesso mi invitano agli speciali eventi che animano la vita delle Dolomiti ma anche dei dintorni o della pianura».
Non è difficile sentirsi soli davanti a un monitor.
«Anzi, con alcuni si sono create tali fiducia e collaborazione che hanno accettato di avere gli stessi miei diritti di fondatore. Approfittiamo delle funzioni di Facebook per discutere tra di noi in merito a tutto. E funziona».
Quindi quanti siete dietro a questo progetto?
«28 simpaticissimi amministratori, che ringrazio di cuore, con sempre grande passione donano il loro tempo per moderare, approvare e quindi pubblicare, controllando però anche il tono dei commenti. Con queste splendide persone condivido l'idea che non si debbano avere confini amministrativi nella condivisione di un concetto come DoloMitici».
Senza distinzioni?
«L'unica condizione: la politica è esclusa dalle discussioni. Accettiamo però di aprire piccoli confronti quando abbiamo tempo di poterli seguire di persona, dedichiamo tanto tempo a moderare dibattiti sul vivere le Dolomiti a 360 gradi».
Cosa gradiscono maggiormente gli amministratori?
«Le immagini scattate da chi le posta nel gruppo. Scatti fantastici».
Cosa non piace?
«Non vogliamo un mare di copia incolla di bellissime immagini, per questo esiste già Google. Nel DoloMitici! vogliamo immagini anche semplici, anche scatti da telefonini attempati che però raccontino una storia».
Quando il moderatore si emoziona dunque?
«Mi viene in mente Gaetano che da una frazione di San Tomaso Agordino inizia a raccontarci dell'incredibile rapporto di amicizia stabilito con una cerva, ribattezzata la Lustra, che un giorno ha il coraggio di portare da Gaetano i propri cuccioli. Oppure Vincenzo, che inizia a pubblicare nel gruppo, ogni domenica mattina, bellissimi racconti inediti e, dopo qualche tempo e infinite richieste, ne viene fuori una bella edizione intitolata Dolomiti Post. O Diego, grande contributore di immagini splendide nelle notti stellate, cui per un incidente sul lavoro viene amputata una gamba. Panico, tristezza. Poi pian piano recupera anche con l'aiuto di qualche amico DoloMitico! Ne viene fuori una passeggiata che ricorderemo per sempre: era un anno fa. È stato lui a coniare il motto L'unico divieto è quello di arrendersi».
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Il Gazzettino