FORNI DI SOPRA Dalle corse frenetiche di Roma alla tranquillità delle cime dolomitiche: è il particolare percorso di vita di due ragazzi di Roma, innamorati a prima...
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Ma quando la città non basta, bisogna andare oltre: «Ho deciso di lasciare il gorgo della vita cittadina per seguire le mie passioni e mi sono innamorato del territorio di Forni di Sopra. Il desiderio è che il rifugio non sia solo un luogo di passaggio e quindi vorremmo proporre corsi e workshop di varie discipline per far vivere un esperienza formativa in un luogo unico».
Rifugio vuol dire però anche mangiare, tanto e bene. E a soddisfare questa richiesta ci penserà Marco Politi, arrivato da un giorno a Forni di Sopra ma già proiettato nel futuro: «Cucinare in mezzo alla natura non è solo regalarsi una cornice estetica. Non si tratta di evadere da qualcosa, di fuggire dallo stress e dal caos, ma di immergersi nella più potente fonte di ispirazione per un essere umano. Per quest’estate sono sicuro che sapremo creare quell’atmosfera degna di un rifugio situato nel gruppo montuoso tra i più belli al mondo».
SFRUTTARE L’OPPORTUNITA’
Tommaso Lizzi è invece il gancio che ha permesso ai due ragazzi romani di risalire lo stivale e tuffarsi in questa nuova impresa: «Sono di Forni di Sopra - ci ricorda Tommaso - e ho sviluppato ultimamente l’idea di sviluppare qua qualcosa di diverso e non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di rilevare la gestione del rifugio, grazie al supporto di Alessandro e Marco». Creare un’esperienza di montagna a 360 gradi si scontra però con un periodo storico in cui le libertà sono diminuite a causa del Coronavirus: «Ci adegueremo a tutte le misure, ma allo stesso tempo siamo mossi da un grande ottimismo. Abbiamo una mentalità aperta e sono convinto che possa essere utile in questa circostanza. Non puoi fare le cose comuni, ma puoi ingegnarti per fare qualcos’altro e cercare di proporre qualcosa di diverso, sfruttando questa crisi come una nuova opportunità, ad esempio dare alla gente un contatto con la natura, che mai come ora è visto come una cosa importante, per una nuova ripartenza; spero che sarà una volontà condivisa anche da chi verrà al nostro rifugio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino