Dolo. La ricoverano per un'infezione alle vie urinarie, dimessa: Loredana muore 6 giorni dopo. Non riusciva a camminare né a reggersi in piedi

La ricoverano per un'infezione alle vie urinarie, dimessa: muore sei giorni dopo. Non riusciva a camminare né a reggersi in piedi
DOLO - La ricoverano per un'infezione alle vie urinarie, dimessa: muore sei giorni dopo. Non riusciva a camminare né a reggersi in piedi. Loredana...

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DOLOLa ricoverano per un'infezione alle vie urinarie, dimessa: muore sei giorni dopo. Non riusciva a camminare né a reggersi in piediLoredana Carabellese, 78enne di Dolo, è morta il primo agosto nell'ospedale della sua città, sei giorni dopo essere stata dimessa per un'infezione alle vie urinarie. La Procura di Venezia, attraverso il pubblico ministero Giovanni Gasparini, ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti.

Il fatto

La ricoverano per un’infezione alle vie urinarie e dopo due settimane la dimettono, ma a distanza di soli sei giorni muore nello stesso ospedale per una setticemia. I familiari, affidati a Studio3A, fanno un esposto e la Procura di Venezia apre un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti.

L’anziana, come riportato nella denuncia querela, il 10 luglio era stata portata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Dolo in seguito a forti dolori addominali e nell’urinare. Gli esami ematochimici e colturali erano risultati positivi ad alcuni batteri. La paziente è stata quindi ricoverata in Geriatria per le cure del caso e per proseguire e approfondire gli accertamenti, che avevano rivelato anche altre problematiche. In particolare, un significativo scompenso tiroideo, trattato con un farmaco a base di ormoni e con un dosaggio massiccio.

Il 26 luglio i medici del reparto, ritenendo che le condizioni dell’anziana fossero migliorate, avrebbero deciso di rimandarla a casa. La donna, però, complice anche i tanti giorni di degenza, non sarebbe più riuscita né a camminare né a reggersi in piedi, disorientata. Avrebbe continuato a manifestare difficoltà e urgenza nel fare pipì, unita anche all’incapacità di controllare l’impulso delle feci. Alla fine non sarebbe più stata in grado neppure di deglutire il cibo. Nella tarda mattinata del primo agosto, quindi, i figli hanno deciso di chiamare il 118 e la settantottenne è stata nuovamente trasportata al pronto soccorso di Dolo, ma questa volta in condizioni critiche, al punto che, purtroppo, nel pomeriggio di quello stesso giorno è morta probabilmente per uno «shock settico». Come i medici avrebbero riferito ai parenti.

Aperto un fascicolo contro ignoti, posto sotto sequestro e acquisito tutte le cartelle cliniche e disposto l’autopsia sulla salma. L’incarico è stato conferito lunedì 7 agosto, in Procura a Venezia, al consulente tecnico medico legale Alessia Viero, che dovrà appunto accertare le cause del decesso di Loredana Carabellese, la correttezza diagnostica e terapeutica delle cure a cui è stata sottoposta durante il primo ricovero e quello del primo agosto.

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Il Gazzettino