«Stiamo facendo dei grandissimi passi avanti. È proprio di qualche giorno fa il ritrovamento del virus nel cuore da parte del gruppo della professoressa Aloisio di...
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E la coagulazione del sangue portava alla formazione di trombi che poi bloccavano la circolazione nei polmoni, attaccandoli entrambi e portando il paziente molto rapidamente alla morte. E così pneumologi e cardiologi, rianimatori, internisti, medici del pronto soccorso e geriatri, coordinati da Rigo hanno iniziato a somministrare una terapia a base di dosi notevoli di eparina per evitare la formazione di trombi.
ANTICOAGULANTI
Pare proprio, infatti, che il virus non faccia in tempo a coagulare il sangue, se si trova la strada sbarrata dagli anticoagulanti, e quindi abbia molte più difficoltà ad attaccare anche i polmoni. È una strategia terapeutica che non funziona nel 100 per cento dei casi, ma che è molto promettente nei pazienti sotto i 60 anni di età. Tant’è che è stato osservato come alcuni pazienti che erano già in cura con antiaggreganti in quanto cardiopatici, reggono meglio lo scontro con il coronavirus. In ogni caso ormai è accertato che il Covid 19 attacca contemporaneamente cuore e polmoni, ma aggredirlo con farmaci che si utilizzano per le cardiopatie dà più risultati che se lo si aggredisce sul fronte dei polmoni. L’equipe coordinata dal dott. Rigo in quello che, grazie a una felice intuizione del Direttore sanitario dell’Ulss Serenissima, Michele Tessarin, è diventato un polo cardio-polmonare anti Covid-19 unico nel Veneto, aveva anche subito capito che per arrivare in tempo a soccorrere il malato bisognava fare una diagnosi tempestiva dei fattori di coagulazione e di pressione nei polmoni e a Dolo serviva dunque un ecografo cardiopolmonare ad elevata risoluzione in grado di monitorare i parametri funzionali cardio-polmonari di ogni singolo paziente. L’apparecchiatura è arrivata in un battibaleno – meno di una settimana - grazie ad una tempestiva donazione di Confindustria Venezia con la collaborazione dell’associazione Amici del Cuore di Mestre e dal momento in cui Dolo ha iniziato a trattare i pazienti anche con questi farmaci, le morti, nei pazienti giovani, si sono ridotte. E, dunque, senza quell’ecografo e senza il trattamento a base di eparina, chissà quanti pazienti, e tra questi la cinquantenne di Chioggia, sarebbero morti.
APPROCCIO TERAPEUTICO
L’unico rammarico è che questo approccio terapeutico non sia stato sperimentato in tempo con altri pazienti in altri ospedali dal momento che pare proprio che, nei pazienti giovani, questa terapia farmacologica funzioni molto bene. Ecco il motivo per il quale la nota virologa Ilaria Capua ha citato il dott. Fausto Rigo nel corso del programma di Giovanni Floris “di martedì” su la7 ed ecco perché lo studio del gruppo di Rigo è stato inviato anche all’Imperial College di Londra, con il quale è in corso una collaborazione scientifica, mentre attende la pubblicazione su Lancet, la più prestigiosa rivista scientifica a livello mondiale.
Maurizio Dianese
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Il Gazzettino