Poche prenotazioni, il centro vaccini in Riviera chiude due giorni

Una foto d'archivio di vaccinazioni a Dolo
DOLO - Le prenotazioni sono poche, il centro vaccinale di Dolo, allestito al palazzetto dello sport, chiude oggi e domani (20 e 21 luglio), con tutti gli appuntamenti rinviati ad...

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DOLO - Le prenotazioni sono poche, il centro vaccinale di Dolo, allestito al palazzetto dello sport, chiude oggi e domani (20 e 21 luglio), con tutti gli appuntamenti rinviati ad altra data. «Mi hanno chiesto di posticipare il richiamo a domenica, con la motivazione che ci sono solo una cinquantina di prenotazioni al giorno e così le possono concentrare in un’unica giornata, lavorando a pieno regime», racconta un cittadino in attesa della seconda inoculazione del siero.Tutti i centri vaccinali, peraltro, dal prossimo 14 agosto chiuderanno nei fine settimana. Ad annunciarlo è il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima, Luca Sbrogiò, spiegando che «la programmazione va di pari passo con le forniture. Siccome nelle prossime settimane rallenteranno, concentreremo le somministrazioni nei giorni feriali».

Dopo alcuni giorni in cui sono state inoculate oltre 6.500 dosi, già l’altro ieri si è scesi a 3.762. Dopodomani ci sarà un altro picco in alto, con oltre 7 mila somministrazioni perché ci sono molti richiami in agenda, ma a seguire il trend sarà in flessione. L’azienda sanitaria rinnova l’appello alla vaccinazione. Finora, su una platea vaccinabile di 558.816 persone sopra i 12 anni, ancora non hanno fatto almeno la prima dose in 146.136, pari al 26%, cioè una persona su cinque. Il fine settimana ha però portato un incremento delle prenotazioni, visto che sabato l’Ulss aveva parlato di 11.668 slot prenotabili dal prossimo 13 agosto e ieri lo stesso Sbrogiò ha fatto sapere che «ne rimangono ancora circa 7 mila». Un’accelerata importante, mentre i dati ufficiali dei bollettini regionali confermano che il covid ha rialzato la testa.

Da un lato, la rilevazione giornaliera di Azienda Zero evidenzia che gli attualmente positivi in provincia sono risaliti a 635. Dall’altro, il report della Conferenza dei sindaci mostra che il totale dei positivi di giornata, nell’Ulss 3 Serenissima, sono saliti dagli 85 del 5 luglio ai 110 del 12 luglio e ai 294 di ieri: numeri eloquenti e preoccupanti. Inoltre, è rimasto un solo comune Covid-free, Cona, quando una decina di giorni fa erano 10 su 23, quasi la metà. Mentre il tasso di positività dei tamponi è balzato in pochi giorni dallo 0,1%, di una settimana fa, all’1,4% attuale: cioè si è passati da 1 caso positivo su 1.000 a più di 1 caso positivo su 100.

Due i morti registrati nell’ultima settimana.Tra i testimonial della vaccinazione c’è l’assessore comunale Simone Venturini, che ha postato sulla sua pagina Facebook la foto mentre riceve l’inoculazione scrivendo: “Vacciniamoci tutti per far fronte comune contro questo maledetto virus e tornare al più presto alla vita di sempre!”, commentando poi: “In questi giorni il dibattito in alcuni social e in ambito politico sta regredendo. Non è accettabile che la politica lasci porte aperte al dubbio e alla disinformazione in nome di qualche sprint nei sondaggi. La politica deve dare l’esempio e non c’è spazio per le ambiguità. Questo è il momento della responsabilità nazionale, non dell’interesse di partito”.

Nel frattempo, la Cgil interviene sulla dichiarazione del direttore generale dell’Ulss Edgardo Contato che, a proposito dei sanitari non vaccinati, sabato scorso aveva detto: «In extrema ratio faremo i tamponi ogni 48 ore», pur di mantenerli in servizio se ci fossero problemi di organico. «Rendere non più obbligatorio il vaccino vorrebbe dire dare una pesantissima batosta alla campagna vaccinale, umiliare coloro i quali, seppur non convinti, si sono vaccinati anche nell’interesse della popolazione più fragile e riconoscere implicitamente che il tampone, i cui costi sarebbero a carico della collettività, può sostituire la protezione del vaccino», scrivono in una nota Ugo Agiollo e Daniele Giordano chiedendo «una riprogrammazione delle attività per permettere al personale di fare le ferie senza che ci siano problemi per l’erogazione delle prestazioni ai cittadini, piani straordinari di assunzione e di formazione dei lavoratori».

 

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Il Gazzettino